Se sto in affitto sono obbligato a pagare il condominio? Attenzione, la fregatura è dietro l’angolo

Chi paga il condominio in caso di affitto? È la domanda che si pongono in tanti per evitare qualche fregatura sempre pronta dietro l’angolo.

Non è infrequente, infatti, trovarsi dinanzi alla pretesa del locatore di scaricare sull’inquilino le spese dovute all’amministratore. Ma questa è una pretesa giusta?

Case in affitto
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In alcuni casi, è il contratto di locazione a stabilirlo, sicché eventuali contestazioni saranno risolte già sul nascere dall’accordo scritto. Il problema si pone quando invece il contratto non prevede nulla o non è stato ancora stipulato.

Chi è in affitto paga il condominio?

Le spese condominiali, in gergo tecnico, vengono definite oneri accessori, perché sono un qualcosa in più rispetto all’obbligazione principale costituita dal pagamento dell’affitto (o del canone).

Le spese di un condominio
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Le parti sono libere di concordare, nel contratto di locazione, la partecipazione dell’inquilino al pagamento degli oneri condominiali. Tale partecipazione può essere in misura fissa (ad esempio, 500 euro al mese di condominio, più 200 di spese condominiali) o in misura variabile, sulla base cioè delle spese di ordinaria amministrazione.

La cosa importante da ricordare, anche in sede di stipula del contratto, è che non si possono mai addebitare all’inquilino le spese condominiali straordinarie come, ad esempio, quelle per il rifacimento del tetto, la sostituzione dell’ascensore o il rifacimento delle scale.

Nulla esclude chiaramente che il locatore possa rinunciare alla richiesta di pagamento delle spese condominiali, assumendosi integralmente ogni onere con il condominio. Una concessione del genere, però, va messa per iscritto. In caso di affitto in nero, il contratto con tutte le sue clausole si considera nullo e non può essere fatto valere dinanzi a un tribunale. Ciò significa che l’inquilino che non dovesse pagare il condominio non può essere sfrattato.

Spese condominiali: chiariamo alcuni punti

L’inquilino deve pagare le spese condominiali al locatore del proprio appartamento e non all’amministratore di condominio. È con il primo, infatti, che ha il rapporto contrattuale di debito e non con il secondo. Sarà quindi il locatore a girare al condominio gli importi ricevuti dal conduttore. L’inquilino deve versare gli oneri accessori entro due mesi dal ricevimento della richiesta fattagli dal locatore. In tale richiesta quest’ultimo può limitarsi a indicare l’importo complessivo dovuto, senza dover analiticamente giustificare ogni voce.

Se l’inquilino non dovesse pagare, il condominio potrà agire contro di lui. Anche il proprietario di casa potrà intentare un’azione legale, che di solito è quella dello sfratto. La legge gli consente di farlo in caso di importo non versato degli oneri accessori superiore a due canoni mensili, anche se l’inquilino ha sempre pagato l’affitto dell’appartamento. In ogni caso, il termine di prescrizione per la richiesta di pagamento è di due anni.

Quindi, attenzione nel caso in cui prendiate in affitto un appartamento in un condominio: leggete bene le clausole del contratto e stabilitene di aggiuntive nel caso non siate soddisfatti. Evitate sempre di prendere casa o di affittarla senza un accordo scritto che abbia valore legale!

 

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