Il tabacco sfuso fa meno male delle sigarette confezionate? Questa è la verità

Dagli ultimi dati pare che almeno il venti per cento della popolazione mondiale abbia il vizio del fumo. Quindi, nel nostro pianeta ci sono più di un miliardo di fumatori. La maggior parte fuma sigarette confezionate in pacchetti, pressate e dotate di un filtro. Altri si sono convertiti al tabacco sfuso o alla sigaretta elettronica. E c’è un vecchio mito sulla questione… Si pensa infatti che il tabacco sfuso, quello da arrotolare manualmente per intenderci, sia meno dannoso di quello contenuto nei pacchetti già pronti. Ma è davvero così?

Il pregiudizio nasce dalla convinzione che le sigarette prodotte in fabbrica siano piene di additivi chimici e di sostanze dannose. Mentre il tabacco da arrotolare sarebbe più “naturale”, perché puro. Da una parte, insomma, avremmo del tabacco alterato dal punto di vista chimico. Dall’altro, tabacco semplicemente sfilacciato e tranciato.

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Sigarette pronte e tabacco sfuso: quale dei due prodotti è più dannoso? (wikipedia) – www.curiosauro.it

Tabacco sfuso: fa davvero meno male delle sigarette canoniche?

Abbiamo però dei dati che ci forniscono una risposta ufficiale alla domanda. E la verità si allontana parecchio dal mito. Per tali informazioni dobbiamo ringraziare le autorità neozelandesi, che qualche anno fa ordinarono alle compagnie del tabacco di fornire tutti i numeri ufficiali e comprovati sul peso totale degli additivi presenti in sigarette confezionate, tabacco sfuso e tabacco da pipa.

Nella maggior parte dei casi, notiamo che le grandi marche di sigarette usano molti additivi chimici per la produzione di sigarette, ma in quantità davvero minime. Nello specifico, in ogni sigaretta solo lo 0,2 o lo 0,1 per cento del peso è rappresentato da sostanze chimiche aggiunte. Nel tabacco sfuso, invece, il peso degli additivi aumenta incredibilmente fino al 20 per cento. Con punte massime del 23 per cento!

Perché ci sono più additivi

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I danni del tabacco sfuso dipendono anche dalle cartine, che sono spesso (ma non sempre) ricoperte di cellulosa, per rendere più lenta la combustione (Pixabay) – www.curiosauro.it

Il tabacco da arrotolare, o in slang lo shag, per essere conservato in busta, deve subire un processo di produzione differente e più complicato. In pratica, viene messo in salamoia in sostanze chimiche aromatizzanti e umettanti. Bisogna infatti queste evitare che il tabacco si secchi quando il fumatore apre la bustina per raccogliere la manciata che gli occorre. L’aria è un nemico temibile per il tabacco. Esistono diverse miscele shag: cambiano gli aromi, le tecniche di stagionatura e il tipo di taglio. Ci sono insomma tabacchi sfusi più grossolani e secchi e altri più fini e umidi.

In tutti però si riscontra l’elevata presenza di additivi. Oltre alle sostanze chimiche necessarie alla conservazione, si aggiungono anche glicerolo, aromi di frutta e zucchero. Altre volte si addizionano esaltatori del sapore, in modo da rendere la combustione più gradevole. Detto ciò, il fumo fa male in ogni sua forma. Il fumo è un rischio costante per la salute, causa malattie molto pericolose (come il cancro) e provoca elevata dipendenza.

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