Scoperti straordinari affreschi in un antico tempio a Esna, in Egitto

Un team di archeologi tedeschi ha da poco svelato la scoperta di una serie di straordinari affreschi dai colori vivacissimi in un antico tempio egiziano. Ci troviamo a Esna, a circa sessanta chilometri più a Sud di Luxor, l’antica capitale egizia.

L’antico tempio di Esna stupisce con affreschi raffiguranti avvoltoi e serpenti, e con colori molto vivaci. Si tratta di reperti eccezionali… L’egittologia, infatti, dispone di pochissime testimonianze così vivide dell’affresco antico…

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Il tempio di Esna, in Egitto, dove gli archeologi hanno riscoperto gli antichi affreschi di duemila anni fa (wikipedia) – www.curiosauro.it

Straordinari affreschi scoperti in Egitto

Questo antico tempio di Esna è dedicato alla divinità egizia Khnum. E secondo gli egittologi si tratta di uno degli ultimi esempi architettonici di un tempio dell’antico Egitto prima della fine del paganesimo. Dell’intero edificio ci rimane soltanto il pronao. Tutta la struttura è in effetti gravemente danneggiata. Secondo le autorità, il sito, per tutto il XIX secolo, è stato utilizzato come deposito per il cotone. Ciononostante oggi è un luogo molto visitato e studiato, perché denso di fascino e misteri.

Il tempio misura trentasette metri in lunghezza e venti in larghezza. Ed è alto una quindicina di metri. Le decorazioni risalgono al periodo romano. Sono quindi posteriori al I secolo ma precedenti al III secolo d.C.. Il tetto appare sostenuto da diciotto colonne con capitelli floreali a forma di foglie di palma, grappoli d’uva, boccioli di loto e ventagli di papiro.

E poi ci sono gli affreschi… bellissime immagini in rilievo nella sezione centrale del soffitto, per un totale di quarantasei raffigurazioni di Nekhbet, la dea avvoltoio, protettrice dell’Alto Egitto, e di Wadjet, la dea serpente, nume tutelare del Basso Egitto. Gli avvoltoi incantano con colori vivaci e ali spiegate piene di piume.

I particolari della scoperta

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Affreschi del tempio di Esna (Ahmed Emam / MoTA) – www.curiosauro.it

Gli archeologi hanno identificato la dea Nekhbet nella figura con la testa da avvoltoio e la corona bianca dell’Alto Egitto. La dea Wadjet può essere riconosciuta invece dalla corona del Basso Egitto sormontata da un cobra. Tutti gli straordinari affreschi esprimono colori brillanti, preservati nella loro vivacità. Sappiamo che quasi tutti gli affreschi antichi erano dipinti con colori accesi, ma quasi dovunque queste tonalità sono sbiadite. Nel tempio di Khnum a Esna, invece, i colori sono stati protetti da uno spesso strato di sporco e fuliggine. Ciò li ha difesi per quasi duemila anni.

Nekhbet è una delle divinità più importanti del pantheon egizio. Pare che fosse particolarmente venerata a Nekheb, capitale del terzo nomos dell’Alto Egitto.

Wadjet, anche detta Ujadet o Uto, era la divinità locale della città di Per-Uadjet. Con l’unificazione dei regni predinastici, si trasformò nella dea protettrice del sovrano e nella personificazione del Basso Egitto.

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