Il messaggio segreto dell’Avesta, il testo sacro dello Zoroastrismo

L’Avesta è un testo sacro tanto antico quanto misterioso, che da sempre affascina gli studiosi di esoterismo, i mistici, i filosofi e gli appassionati dell’occulto. Ma, in verità, in questa raccolta di testi religiosi dello Zoroastrismo non c’è traccia di incantesimi o di dottrine esoteriche. O almeno, la versione attuale del testo non contiene nessun riferimento di tipo magico.

Sappiamo che questo testo fu composto in Avestan, ovvero in una lingua iraniana parlata dagli antichi persiani. E sappiamo anche che una parte di questo testo sacro, la più pregnante, contiene degli inni che secondo la tradizione furono scritti da Zarathustra in persona.

Avesta Alle radici della spiritualità della religione zoroastriana (wikipedia) - www.curiosauro.it
Alle radici della spiritualità della religione zoroastriana (wikipedia) – www.curiosauro.it

I misteri del testo sacro dello Zoroastrismo, l’Avesta

I testi sopravvissuti dell’Avesta, così come disponibili oggi, derivano da una copia prodotta da alcuni magi durante l’impero sassanide (quindi dopo il III secolo d.C.). Quella copia originale, ora perduta, è conosciuta come Archetipo sassanide. Ma a quanto pare già quella versione era una sintesi estrema di moltissimi testi. Dunque il testo oggi disponibile è una summa di riassunti di inni di tradizione zoroastriana e di letteratura in lingua avestica.

Pare che tutti i testi contenuti nel testo rispondano a ventuno parole chiave. Il ventuno è un numero che torna sotto varie forme. Come risultato della moltiplicazione del tre e del sette esso si esprime anche nel fatto che le principali preghiere presenti nell’Avesta appiano in tre righe formate da sette parole. Tutti i libri sono poi divisibili in tre gruppi, ognuno dei quali diviso in sette sezioni. I temi affrontati dal testo sono vari. Abbiamo componimenti liturgici e poi storie o poesie di natura più lirica.

L’insegnamento di Zarathustra

I contenuti segreti dell’Avesta (wikipedia) – curiosauro.it

Gli Avesta contengono quindi l’insegnamento del profeta Zarathustra, ma non solo. Moltissimi contenuti dei testi ancora oggi appaiono misteriosi. Anche se i riferimenti all’astrologia e al misticismo sono pochi, molti passi risultano ermetici e di difficile interpretazione.

Dopotutto il testo è stato studiato poco. La prima vera analisi filologica dell’Avesta risale a Eugène Burnouf (1801-1852). Le prime traduzioni in inglese e francese sono apparse solo negli anni ’80 del Novecento. Il messaggio principale di questo testo sacro riguarda il monoteismo. Zarathustra annuncia con i suoi inni l’esistenza di un dio creatore, Ahura Mazda, che ha due figli gemelli: uno benevolo, Spenta Mainyu, e uno malvagio, Angra Mainyu.

Tale dualismo di fondo, che oppone un principio positivo a uno negativo, è risolto attraverso un complicato percorso di comprensione e trasfigurazione della realtà. Zarathustra è il primo a parlare di anima, di destino individuale, di libertà, di escatologia, di ascesi, di  percorso di purificazione e di giudizio. Egli diceva che solo le anime dei buoni, cioè di coloro che hanno vissuto la vita esprimendo buoni pensieri, buone parole e buone azione, possono vedere la luce infinita e superare il dualismo e quindi il male e la sofferenza.

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