Bloccate di nuovo le esportazioni, non lo mangeremo più!

L’olio di palma sempre più messo al bando: ora anche l’Indonesia blocca le esportazioni! Le conseguenze di questo fatto si stanno facendo sentire in tutto il mondo e non sono facilmente gestibili.

Il 28 aprile è la data che segna l’inizio del blocco delle esportazioni di questo olio usato in moltissimi alimenti. Ora ci si domanda, però, come gestire le conseguenze di un’azione del genere.

Olio di palma – curiosauro.it

Esportazioni sempre più bistrattate

Per quanto riguarda l’Indonesia, la decisione di bloccare le esportazioni dell’olio di palma è stata presa dal presidente Joko Widodo. Il Paese del sud-est asiatico è primo produttore al mondo e responsabile di circa il 50 per cento delle forniture globali. La decisione punta a contrastare la carenza di olio da cottura, che il Paese ricava in gran parte dalla palma, mentre montano le proteste della popolazione per l’aumento dei prezzi delle derrate alimentari legato anche alla guerra in Ucraina.  

Le conseguenze dell’invasione russa in Ucraina, infatti, sono molteplici e spaziano da quelle umanitarie e sanitarie per i protagonisti del conflitto, a quelle alimentari ed economiche per il resto del mondo. Il governo indonesiano ha messo le mani avanti per far fronte all’embargo del prodotto che non è mai un bene, soprattutto nel medio e lungo periodo. Widodo ha dichiarato che non scioglierà l’embargo fino a che le forniture non saranno abbondanti ed economiche. Mulyani Indrawati, ministra delle finanze indonesiana, afferma che questa decisione è stata presa per salvaguardare il popolo:

Nel breve termine non possiamo permetterci di esportare i prodotti di cui il nostro popolo ha bisogno.

Widodo presidente dell’Indonesia – curiosauro.it

L’aumento della domanda di esportazioni

L’aumento della domanda di olio di palma è dovuto a una reazione scatenata dal conflitto in Ucraina e dal conseguente blocco delle esportazioni di olio di girasole, di cui il paese di Zelensky è il primo esportatore al mondo. Oltre a questo, anche i prezzi degli oli vegetali sui mercati internazionali si sono alzati notevolmente e la rupia ha perso terreno. Un esempio su tutti è l’aumento del prezzo dell’olio di girasole del +73% solo nel mese di marzo 2022 rispetto a settembre 2021. Il problema dell’olio di palma è che lo troviamo in moltissimi prodotti confezionati, come:

    1. Biscotti.
    2. Patatine.
    3. Cibo per cani.
    4. Cosmetici.
    5. Shampoo.

Per questo motivo è difficile, così, tutto ad un tratto, rinunciare a prodotti di uso quotidiano o sostenere costi d’acquisto troppo alti. Per l’Occidente, dunque, questo ennesimo embargo alimentare porterà a un ulteriore aumento dei prezzi di alcuni prodotti. Secondo la Banca Mondiale a marzo 2022 i prezzi globali del cibo hanno segnato un +37% sullo scorso anno: una notizia che metterà ancora più in ginocchio i paesi più poveri del mondo.

L’opinione degli analisti

Secondo Bloomberg l’embargo potrebbe non essere troppo stringente, risparmiando l’olio di palma grezzo e RDB (raffinato). Ad essere colpito dovrebbe essere unicamente l’export di oleina di palma sfusa e confezionata, un prodotto lavorato di più alto valore e che, in ogni caso, rappresenta tra il 30 e il 40% dell’export indonesiano. Tracey Allen, analista della sede londinese di JPMorgan, è dell’idea che il provvedimento di Widodo:

metta in evidenza per l’ennesima volta l’attuale vulnerabilità delle catene di approvvigionamento agricolo in un ambiente storicamente caratterizzato dalla ristrettezza delle scorte, e oggi aggravato dalla perdita indefinita di volumi di esportazione ucraini”.

Quello indonesiano è solo l’ultimo embargo alla luce dell’incremento del costo delle materie prime a causa della guerra. A marzo, a distanza di un giorno l’una dall’altra, anche l’Ungheria e la Serbia avevano interrotto l’export di cereali. L’Argentina, altro produttore importante di olio vegetale, ha alzato le tasse per l’esportazione di olio di soia. In tutto il mondo, comunque, i prezzi dell’olio di palma sono saliti vertiginosamente, con i rivenditori che in molti paesi hanno iniziato a razionare le forniture. Dove andremo a finire di questo passo? 

Olio di palma curiosauro.it – 20220504
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