La dipendenza da videogiochi (detta anche video game addiction, VGA) è un disturbo definibile come una vera e propria patologia? Indubbiamente, tanti ragazzi non riescono a controllarsi di fronte ai videogame. Ne diventano vittime, proprio come succede a chi abusa di alcol o droga…
Eppure, per gli esperti non ci sono prove concrete che implichino un’associazione diretta fra questa dipendenza e l’insorgere di una patologia psicologica. Dobbiamo dunque capire se l’uso compulsivo dei videogame possa davvero comportare disturbi invalidanti e significativi negli individui più giovani.
Possiamo designare la dipendenza da videogiochi come un disturbo patologico simile all’alcolismo?
Moltissime sono le ricerche e le discussioni tra esperti di diverse discipline a proposito della pericolosità dei videogiochi. La mancanza di autocontrollo di fronte ai giochi elettronici e ai videogame è un problema comune: secondo una stima recente si verifica in almeno il 2% dei gamer…
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) pone il disturbo da dipendenza da videogiochi nella sua Classificazione internazionale delle malattie (ICD). Ma per molti esperti non vi sono prove sufficienti per includere la VGA fra i disturbi mentali e le patologie psicologiche invalidanti. E non è neanche facile dimostrare che i videogiochi creino dipendenza fisica. Coloro che per lavoro si occupano di riconoscere e curare le dipendenze gravi (droghe, alcol, azzardo, cibo) credono che l’American Medical Association (AMA) e l’OMS sbaglino a voler considerare la VGA come una vera forma di dipendenza patologica.
Gaming disorder
La questione è complessa. Da una parte abbiamo organi che riconoscono nella dipendenza da videogiochi una patologia grave. Dall’altra abbiamo associazioni di psichiatri e ricercatori che negano quest’associazione. Ciò che è sicuro è che il gaming disorder (l’uso eccessivo di videogame) può comportare una dipendenza (ciò è riconosciuto appunto dall’OMS). Ciò che invece non è chiaro è quanto questa dipendenza possa implicare un disturbo comportamentale o psichico grave.
In pratica sono necessari ulteriori studi prima che l’uso eccessivo di videogame e giochi online possa essere considerato una patologia, cioè una vera e propria malattia mentale. Per gli esperti non ci sono abbastanza evidenze che mostrino uno stato di malattia fisiologico complesso simile all’alcolismo o ad altri disturbi da abuso di sostanze. Per questo l’amore compulsivo nei confronti dei videogame, almeno per ora, non può essere associato alla parola patologia.
Effetti e fattori di rischio
Non tutti cadono nella trappola della VGA, ma ci sono persone più fragili che sono particolarmente a rischio. Ragazzi con un disturbo mentale preesistente, con un comportamento compulsivo o con un disturbo della condotta. Sono a rischio anche i giovani che soffrono di depressione, timidezza, inibizione comportamentale. Quando si è soli, insicuri, fragili, è più facile sviluppare un rapporto fra uso continuato ed eccessivo di videogiochi e un disturbo mentale o fisico.
Secondo alcuni psichiatri, invece, i videogiochi funzionano proprio come droghe. I giochi elettronici sono strutturati proprio per coinvolgere le regioni del cervello responsabili del meccanismo della ricompensa. Varie analisi strutturali hanno mostrato modifiche nel volume dello striato ventrale, forse come effetto di cambiamenti nelle ricompense. In pratica i gamer dipendenti sviluppano meccanismi difettosi di controllo inibitorio e di ricompensa. Inoltre i videogiochi sono associati al rilascio di dopamina come succede con l’abuso di droghe e con il gioco d’azzardo. La presentazione di immagini iperstimolanti ha un effetto talvolta ipnotico.
Ciononostante, la comunità scientifica pensa che la dipendenza da videogiochi nasca soprattutto da altri problemi di salute mentale. Dunque la dipendenza sarebbe un effetto più che una causa.
