Per alcuni si tratta di una navicella aliena inabissata… Ecco cos’è

Continuano a svilupparsi strane tesi interpretative per spiegare la vera natura dell’anomalia del Mar Baltico. Una struttura immensa, scoperta nel 2011 a più di novanta metri di profondità. Di cosa si tratta? Siamo al cospetto di una semplice roccia, di un sottomarino arenato o, come molti sospettano, di una navicella aliena inabissata? 

C’è chi ha parlato di un sottomarino nazista. Chi di un UFO o di una meteora. E c’è poi chi sostiene che sia solo una grande roccia…

Ecco dove è stato trovato l’oggetto misterioso sommerso, a largo della Finlandia… (wikipedia) – curiosauro.it

Una navicella aliena inabissata nel Mar Baltico

L’anomalia è stata scoperta da una squadra di cacciatori di relitti e tesori perduti: l’Ocean X Team. Questi ricercatori, nel 2011, rintracciarono un enorme oggetto sommerso nella regione di Botnia, nel Mar Baltico. Le analisi, prima condotte attraverso il sonar e poi con altri strumenti più sofisticati, hanno isolato l’immagine sfocata di una grande “lastra”, che avrebbe mandato in tilt la bussola e le altre apparecchiature di indagine. Poco lontano da questa lastra, l’Ocean X Team avrebbe poi rintracciato un enorme solco, ancora più grosso dell’oggetto. Una depressione simile a un gigantesco disco. Insomma, il sito d’impatto di un grave con il fondale marino.

Tale notizia, appena diffusa dai media, scatenò la fantasia di moltissimi ufologi e appassionati di fantascienza. Tanti interpreti sostennero che il disco doveva essere una navicella aliena inabissata, cioè un UFO precipitato in mare.

Altri commentatori ipotizzarono che potesse anche trattarsi di un meteorite finito a un centinaio di metri di profondità, o di un grosso sottomarino trascinato in quella zona dalle correnti. Oppure, più verosimilmente, di una formazione rocciosa subacquea!

Il problema è che i membri dell’Ocean X Team hanno offerto alla comunità scientifica prove inutilizzabili o scadenti. Cosa abbiamo in mano? Delle immagini poco chiare (raccolte con il sonar) e dei pezzi di roccia vulcanica che non sembrano dir molto. Ecco perché per la scienza l’anomalia del Mal Baltico è solo un falso mito o una trovata pubblicitaria.

Una struttura aliena a novanta metri di profondità nelle acque del Mar Baltico

Una ricostruzione grafica di come gli ufologi immaginano l’anomalia (captured) – curiosauro.it

Qualsiasi cosa ci sia lì sotto, ancora oggi nessuno è stato in grado di poter identificare la vera natura dell’oggetto. Da un lato abbiamo le dichiarazioni fatte dall’equipaggio del Ocean X Team, che sembrano suggerire l’ipotesi aliena. E dall’altro abbiamo i geologi che hanno analizzato i pochi campioni, affermando che si trattava di banale roccia di origine vulcanica. Dobbiamo forse credere alla storia delle apparecchiature elettriche che sono entrate in tilt nell’avvicinarsi alla struttura?

Qualche tempo fa sul sito cospirazionista Time Loops un articolo ha cercato di provare che l’anomalia del Mar Baltico sia in realtà un bunker subacqueo della Seconda Guerra Mondiale. Poco dopo qualcuno ha tirato in ballo il mito di una città sommersa.

Negli ultimi anni c’è stato dunque un cambio di rotta da parte dei teorici del complotto. Non si parla più di una navicella aliena inabissata ma di un bunker sottomarino nazista o di una piccola Atlantide.

Il solco nel fondale alle spalle dell’oggetto potrebbe essere davvero il luogo d’impatto di un meteorite o di un altro corpo con il fondale marino. Tuttavia, quando i campioni rinvenuti dalla squadra dell’Ocean X Team sono stati analizzati da Volker Brüchert, un professore di geologia all’Università di Stoccolma, è venuto fuori che appartenevano a rocce vulcaniche. Materiale probabilmente portato lì dal movimento dei ghiacciai.

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