Tecnicamente la mela non è un frutto: ecco per quale motivo

Lo consideriamo il frutto per eccellenza, ma tecnicamente non lo è. Stiamo parlando della mela, un alimento a cui l’umanità è molto affezionata. Ci sono mele nella mitologia, nelle fiabe, nella storia scientifica, nell’industria, nel folklore… E però ci siamo quasi sempre ingannati sulla natura di questo prodotto. La prossimo volta che qualcuno dà per scontato che la mela sia un frutto, voi bloccatelo subito!

Vi ricordate della povera Biancaneve vittima della mela stregata? E poi, avete presente la mela morsicata della Apple o quella che cadde in testa a Newton? Ebbene non erano frutti. No… Erano falsi frutti. E lo stesso vale per le fragole, le pere, gli ananas e i fichi. Perché? Ve lo spieghiamo subito.

Una mela al giorno… (Pixabay) – curiosauro.it

La mela è un falso frutto

Per capire come mai la mela non è un frutto dobbiamo prendere in considerazione le parti del fiore da cui essa si sviluppa. Dal punto di vista botanico un frutto è l’effetto della modificazione dell’ovario a seguito della fecondazione. L’ovario è la parte inferiore del pistillo (gineceo), al cui interno sono custoditi gli ovuli. Cioè siamo proprio di fronte a un organo sessuale femminile, che deve attendere la fecondazione da parte dei gameti maschili. Quindi, tutte le volte che da un ovario nasce una nuova struttura rigonfia, abbiamo un frutto. Se invece i frutti non derivano solo dallo sviluppo dell’ovario ma vengono fuori da diverse parti del fiore, abbiamo a che fare con dei falsi frutti.

Per convenzione chiamiamo frutti tutti quei prodotti zuccherini che traggono origine dai fiori. Ma la riproduzione vegetale è un fenomeno complesso. Quindi non tutti i fiori si comportano nello stesso modo. I fiori della mela, per esempio, hanno un comportamento riproduttivo molto particolare. Consideriamo innanzitutto che la maggior parte delle piante terrestri sono angiosperme. Ciò significa che presentano un fiore vero e un seme protetto e si riproducono grazie agli organi riproduttivi nascosti dai petali.

Questione di impollinazione…

Ecco come appare un melo in fiore. Da qui avrà origine il falso frutto (Pixabay) – curiosauro.it

L’impollinazione, di norma, avviene grazie all’unione dei granelli di polline maschili con l’ovulo femminile. Questo fenomeno darà il via allo sviluppo del seme che poi darà forma a una nuova pianta. E il frutto che cos’è? Nient’altro che una protezione! Per proteggere il seme e l’embrione presente al suo interno, la pianta dà forma a delle strutture voluminose tutt’attorno: i frutti. E questi alimenti servono quindi a proteggere e a nutrire la pianta. Ma anche a disperdere meglio i semi. Sono così dolci e belli proprio per attirare gli animali (uomo compreso), che li mangiano e poi ne trasportano i semi, qua e là, favorendo la conservazione della specie.

Il vero frutto deriva dalla crescita dell’ovario (cioè la struttura che contiene gli ovuli femminili). Mentre il falso frutto si sviluppa non solo dall’ovario ma anche da altre parti del fiore come, per esempio, il ricettacolo, i petali e i sepali. Funziona così anche per la mela. Che in termini tecnici è uno pseudofrutto. Il vero frutto della mela sapete qual è? Il torsolo!

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