L’alchimista eccelso: la leggenda di Nicolas Flamel, lo scrivano dai poteri immensi

Nicolas Flamel è passato alla storia come uno dei più grandi alchimisti mai comparsi sulla Terra. Non sappiamo quando e dove sia nato di preciso. Ma sappiamo che visse in Francia nel XIV o nel XV secolo. Anche il suo nome potrebbe essere fittizio. Com’è nata la sua leggenda e perché viene considerato il più grande alchimista di tutti i tempi?

Chi sia stato Flamel da un punto di vista storico non possiamo saperlo con certezza. Forse visse a Parigi, dove ancora oggi una vecchia casa del 1300 viene riconosciuta come l’abitazione dell’alchimista (in rue de Montmorency). Fu davvero un alchimista? Gli storici sono dubbiosi.

Dettagli delle incisioni presenti sulla tomba di Flamel (wikipedia) – curiosauro.it

Il celebre e potentissimo alchimista Nicolas Flamel

Sappiamo che costui era uno scrivano e che riuscì ad acquistare un po’ di liquidità economica sposando una donna di nome Perenelle. Ciò è confermato da alcune donazioni che la coppia fece alla Chiesa. Esiste anche una tomba di quest’uomo, ubicata nella chiesa dei Santi Innocenti a Parigi, secondo le fonti progettata dallo stesso Flamel. Molti storici pensano però che questa tomba appartenga a qualcun altro. Tuttavia su questo sepolcro sono presenti molti oscuri simboli alchemici. Un’altra prova a sostegno della sua attività da alchimista è il suo testamento: morendo lasciò agli eredi una vera e propria fortuna, non compatibile con la sua attività da scrivano…

Proprio queste sue ricchezze fecero sorgere nel popolo parigino la diceria che egli fosse un alchimista. Non abbiamo però testimonianze storiche che affermino che egli si occupasse di esperimenti chimici o di magia. Secondo le autorità dell’epoca egli era un semplice scrivano (e per un certo periodo anche libraio). Ciononostante, secoli dopo la sua morte, ancora si parlava di Flamel. Comparvero testi apocrifi a lui attribuiti riguardanti l’alchimia, appunto, la medicina e la magia.

La leggenda dell’oscuro alchimista

Un’illustrazione da un testo apocrifo attribuito all’alchimista francese (wikipedia) – curiosauro.it
Secondo la leggenda, Flamel fu iniziato all’alchimia durante il sonno. Mentre dormiva gli apparve un angelo che teneva un mano un grosso libro di metallo su cui erano incisi caratteri precisissimi di una lingua sconosciuta. L’angelo disse che quello era un testo scritto da Abramo in cui erano celati i più importanti misteri della natura. Lo scrivano provò ad allungare una mano, ma l’angelo e il libro sparirono trasformandosi in pioggia d’oro. Al risveglio, al primo sguardo lanciato su una sola pagina del libro, Flamel aveva imparato l’arte del fabbricare l’oro!
Dunque, secondo la tradizione, questo anonimo scrivano francese riuscì a ottenere la pietra filosofale, grazie alla quale si poté trasformare il piombo in oro e il carbone in diamante. E non solo: le leggende dicono che egli riuscì anche a creare l’elisir di lunga vita. In più, mise anche nero su bianco tutte le sue scoperte e i suoi esperimenti alchemici. La sua opera principale è il Libro delle figure geroglifiche, pubblicato a Parigi nel 1612. Si tratta però di un falso. Quel trattato fu scritto proprio all’inizio del XVII secolo, come dimostrano lo stile e certi concetti presenti.
L’intera leggenda creatasi intorno alla figura di quest’uomo potrebbe essersi sviluppata da un unico sentimento: l’invidia di coloro che lo conoscevano e che non seppero spiegarsi il suo successo economico.
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