La maledizione dei reperti rubati: i manufatti restituiti agli scavi di Pompei

Tempo fa alcuni giornali inglesi diedero molto risalto alla notizia di una turista canadese che restituì al Parco archeologico di Pompei alcuni antichi manufatti che aveva rubato nel 2015. Cose del genere succedono spesso: negli anni tantissimi turisti hanno fatto i furbi e si sono portati a casa pezzi di storia impunemente. Ma la storia in questione è più particolare… Ci sarebbe in ballo una maledizione!

Una donna, chiamata Nicole, nel 2020 avrebbe inviato un pacco a un’agenzia di viaggi napoletana in cui erano contenuti degli antichi manufatti rubati dagli scavi di Pompei nel 2005. A fare notizia è il motivo della restituzione: la donna affermava che quei reperti erano maledetti, le avevano portato quindici anni di sfortuna.

Pompei
Non rubate reperti da Pompei: potrebbe costarvi caro! (Pixabay) – curiosauro.it

La maledizione dei reperti rubati agli scavi di Pompei

I reperti in questione erano due tessere di mosaico, un pezzo di ceramica e parti di un’anfora. Tutti manufatti rubati agli scavi di Pompei durante una visita turistica. La donna canadese sarebbe riuscita a tornare in Patria con la refurtiva, ma dopo quindici anni ha deciso di riconsegnare il malloppo. Insieme ai pezzi restituiti, secondo i tabloid inglesi, la donna avrebbe consegnato una lettera di confessione. Nella missiva la protagonista spiegava in che modo aveva commesso il suo furto e cosa le era accaduto dopo. Pare infatti che la sua vita sia stata rovinata come se colpita da una maledizione. Appena portati i reperti in Canada, Nicole ha subito una serie spaventosa di sventure. I medici le hanno diagnosticato due casi di cancro al seno e il commercialista le ha fatto sapere che era in crisi finanziaria.

Cosa c’era scritto nella lettera? I tabloid hanno riportato uno stralcio abbastanza eloquente: “Per favore, riprendeteli, portano sfortuna!”. La donna, come molti altri turisti, aveva rubato quei reperti perché voleva portarsi a casa dei pezzi di storia. Ma presto si sarebbe accorta di essersi caricata di oggetti pieni di “energia negativa legata a quella terra di distruzione“. Pare che Nicole si sia redenta, dopo due cancri e molti episodi tragici. Ha chiesto perdono a Dio e al parco archeologico di Pompei.

Pezzi archeologici e sfortuna

Una tavoletta da maledizione (wikipedia) – curiosauro.it

La nostra Nicole ha fatto bene a pentirsi, ma ci spiace che abbia dovuto farlo in seguito a una convinzione scaramantica. In realtà non è la prima volta che succede. Tantissime persone sono convinte che i reperti archeologici possano esprimere un potere paranormale. Nota è la leggenda della maledizione della tomba di Tutankhamon. L’idea è che potenze occulte possano operare dei castighi per la violazione di luoghi sacri o connessi a delle sepolture.

Sempre a Pompei, tanti anni fa, un uomo si portò a casa alcuni pezzi di ceramica. Dopo molti anni le restituì dicendo di essere stato colpito da una maledizione. In questo caso la superstizione dell’uomo era un po’ più strutturata, dato che, senza saperlo, costui si era portato a casa delle vere e proprie tavolette da maledizione. Cioè delle defixiones, ossia lamine di piombo incise a graffio su cui gli antichi Romani compilavano alcune formule magiche per maledire avversari.

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