Trovati frammenti del calendario più antico del mondo

Rinvenuti resti del più antico calendario Maya nella piramide del sito archeologico di San Bartolo, in Guatemala. Si tratta della prima annotazione conosciuta di un calendario di questo tipo!

Gli archeologi hanno rinvenuto il calendario Maya formato da un glifo che rappresenta una testa di cervo sotto il numero 7.

Scoperti frammenti del calendario Maya – curiosauro.it

L’annotazione sul calendario

L’annotazione è stata rinvenuta in un frammento murale scoperto all’interno della piramide, nota come pirámide de las pinturas per via dei colorati affreschi che decorano la prima camera. Tra il 2002 e il 2012 sono stati recuperati al suo interno un totale di undici frammenti, analizzati con la datazione al radiocarbonio. I risultati fanno risalire questi reperti a un periodo compreso tra il 300 e il 200 a.C. 

Secondo David Stuart, il principale ricercatore dello studio An early Maya calendar record from San Bartolo Guatemala, queste date sono rilevanti perché suggeriscono uno sviluppo precedente della tradizione artistica e scritta rispetto a quanto si credeva in precedenza. Infatti, per avere una tradizione di scrittura ben stabilita alla fine del periodo pre-classico mesoamericano, Stuart sostiene che questa debba necessariamente aver avuto inizio almeno durante il periodo medio pre-classico (1200-400 a.C.), o anche prima.

Scoperti frammenti del calendario Maya – curiosauro.it

Un calendario importante

I ricercatori sottolineano l’importanza del ritrovamento, oltre che dell’intero sito del San Bartolo, come testimonianza di pratiche religiose. La società Maya, come altre in Mesoamerica, era governata da tre calendari: 

  1. Quello solare, di 365 giorni.
  2. Quello rituale, di 260, a cui appartiene il frammento ritrovato.
  3. Il cosiddetto conteggio lungo, più complesso, che conta i cicli trascorsi dal 3114 a.C., data della creazione del mondo nella mitologia mesoamericana.

Il calendario di 260 giorni è stato utilizzato in tutta l’antica Mesoamerica. ed è ancora in uso presso alcune comunità indigene del Messico meridionale e del Guatemala. I ricercatori spiegano anche il significato del cervo e del numero 7 in uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances. Il Cervo del Settimo Giorno, simbolo della data del calendario Maya, starebbe ad indicare proprio il giorno del cervo. Il puntino soprastante sarebbe il numero 7, designando così quel giorno come il 7 cervo. Non è chiaro, vista la frammentarietà dei resti di intonaco, se si trattasse di una data specifica.

Le altre strutture trovate

Oltre al calendario Maya, durante la fase denominata Sub-V, erano presenti nell’area centrale dell’insediamento tre edifici: una piramide radiale, un campo per il gioco della palla e una lunga piattaforma. Tutte queste strutture erano collegate all’osservazione del cielo e allo studio calendariale. Nel III sec. a. C., queste vennero in parte smantellate e usate come base per la costruzione di una grande piramide. Nel riempimento di laterizi e materiali vari che ricopriva la fase Sub-V, gli archeologi hanno trovato 249 frammenti di intonaco decorato, forse originariamente parte delle strutture precedenti.

Cosa dimostrano questi frammenti? Gli autori dello studio partono dalla constatazione che in tutta la vita del sito non risultano presenti sculture incise nella roccia, ad eccezione di una stele tarda. Ciò starebbe a dimostrare che in questa fase la principale decorazione degli edifici era rappresentata dalle pitture murali e non dalle sculture. Tra i frammenti di intonaco, inoltre, si trovano sia disegni sia scritte, entrambe a carattere religioso, come ad esempio alcune raffigurazioni del Dio del mais.

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