Gli astronauti cinesi sfrutteranno il potere della mente per azionare i robot

I taikonauti, ossia gli astronauti cinesi, molto presto sfrutteranno il potere della mente per azionare un robot, cioè il braccio gigante robotico nella loro stazione spaziale. Ecco che cosa promette la CASC, ovvero la Compagnia cinese di scienza e tecnologia aerospaziali. Per raggiungere questo formidabile obiettivo la Cina lavorerà sulla codifica degli impulsi neuronali e la traduzione da mente a oggetto.

Davvero i cinesi saranno in grado di controllare dei robot spaziali con il pensiero? Suona come fantascienza, ma sulla carta si tratta di un processo fattibile. Si tratta di un’interfaccia cervello-computer (BCI), che è usata anche in medicina o in industria. E, a quanto pare, i cinesi sono già a buon punto con lo sviluppo del dispositivo robotico che può essere controllato dalla mente umana.

Una interfaccia neurale che permetterà di manovrare un robot spaziale (Pixabay) – curiosauro.it

Azionare un robot sfruttando il potere della mente

Secondo i media cinesi, i taikonauti saranno presto in grado di sfruttare il potere della mente per azionare e controllare delle componenti robotiche spaziali. I test sulla tecnologia sono già a buon punto. Anzi, a detta degli organi di stampa della Repubblica Popolare Cinese, il dispositivo avrebbe raggiunto una precisione senza precedenti negli ultimi test.

La CASC, che è la  principale impresa statale per il programma spaziale cinese, potrebbe utilizzare questa nuova tecnologia sulla stazione spaziale creata da Pechino. L’obiettivo è quello di azionare e gestire con massima precisione e velocità un gigantesco braccio robotico.

Anche se sembra tutto molto aleatorio dal nostro punto di vista, i cinesi affermano di aver già sviluppato una tecnologia che consentirà agli astronauti di controllare le apparecchiature robotiche usando le loro onde cerebrali. Una simile innovazione, senz’altro, è destinata a rivoluzionare il lavoro umano nello Spazio. Finora, infatti, i taikonauti hanno dovuto lavorare con joystick e tastiere, incontrando varie difficoltà di gestione, dato che si tratta di applicare una forza indiretta in un ambiente senza gravità.

Controllo dei robot tramite le onde cerebrali

La stazione spaziale cinese (NASA) – curiosauro.it

La Cina controlla già due stazioni spaziali orbitanti: Tiangong-1 e Tiangong-2. E ora sta lavorando alla costruzione di una terza stazione spaziale multi-modulo. Molto più grande e funzionale. Diciamo che dovrebbe trattarsi di una stazione più grande sia della Mir che della ISS. I lavori sulle stazioni orbitanti sono tutti robotizzati. E una delle componenti principali (anche in vista dell’assemblaggio della terza stazione) è il braccio gigante.

Questo sofisticato macchinario rivela molti componenti flessibili. Per controllare questo dispositivo con grande precisione, secondo gli scienziati di Pechino bisogna per forza sfruttare la tecnologia di controllo mentale, ovvero delle onde cerebrali. Esistono già delle tecnologie simili ma che offrono una precisione del 40-80%, quindi inferiori alle necessità cinese. La nuova interfaccia cervello-computer ha mostrato una precisione superiore al 99%. Quindi, prima del previsto, vedremo i cinesi controllare con il potere della mente un gigantesco braccio robotico!

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