Terra Cava: una teoria che trova ancora sostenitori

E se la Terra fosse una sfera cava? Molti racconti mitologici e fantastici immaginano regni e territori nascosti sottoterra. Spazi in cui prosperano altre razze o differenti entità. Dante, per esempio, immaginò che sotto la superficie potesse aprirsi la voragine dell’Inferno.

Gli antichi miti norreni suggeriscono che il centro del pianeta sia abitato da nani e draghi… I giapponesi hanno immaginato che nel sottosuolo sopravvivano mostri giganteschi (come Godzilla…). Tante culture, insomma, hanno vagheggiato l’idea di una Terra vuota all’interno o fatta a più strati.

Un disegno in sezione trasversale del pianeta Terra che mostra il “mondo interiore” di Atvatabar, dal romanzo di fantascienza del 1892 di William R. Bradshaw La dea di Atvatabar (wikipedia) – curiosauro.it

L’origine della teoria della Terra Cava

Tale teoria non ha caratterizzato soltanto racconti fantastici e mitologici. Molti geografi e scienziati, nei secoli passati, si sono illusi che la Terra potesse essere effettivamente un corpo cavo. E ancora oggi, nonostante la scienza abbia provato nel 1774 l’assurdità di questo paradigma, moltissime persone sostengono che la Terra debba essere cava. Sono ovviamente seguaci di varie teorie del complotto, che mettono in discussione le realtà scientifiche dimostrate.

Nell’Antichità i regni sotterranei erano quasi sempre collegati a luoghi magici o ultraterreni. Nella religione mesopotamica si parla di eroi che visitarono mondi sotterranei, nascosti sotto montagne. E qui avrebbero trovato giardini magici. I Greci immaginavano un mondo sotterraneo (gli inferi, il Tartaro) popolato da orchi e anime di morti. Nello Svartálfaheimr nordico vivevano gli elfi neri e i nani. I cristiani ubicarono il loro inferno fisico nella profonda cavità che si è formata sulla Terra con la caduta di Lucifero.

Anche la cultura ebraica poneva lo Sheol (mondo dei morti) sottoterra. L’idea di un regno sotterraneo è accettata anche nella cultura buddista tibetana. Durante molti secoli del Medioevo si produssero storie sulla porta di Agartha, ovvero un mitico accesso all’omonimo regno sotterraneo, pieno di mostri o di ricchezze, a seconda del racconto.

Derive moderne e contemporanee

Dal punto di vista scientifico questa suggestione fu suggerita da Edmond Halley alla fine del XVII secolo. Ma l’idea fu presto smentita. Prima solo teoricamente (da Pierre Bouguer) nel 1740. E poi con un esperimento, da Charles Hutton (il famoso esperimento Schiehallion), intorno al 1774. Da allora in poi la prospettiva della Terra Cava è diventata un’idea molto sfruttata nella fantascienza e nei racconti fantasy.

Qualche scrittore ha provato a riproporla anche a livello scientifico. Per esempio William Reed con il suo racconto Phantom of the Poles (1906), dove sosteneva la possibilità di almeno una cavità che permetterebbe di collegare i due emisferi. Pare che anche Heinrich Himmler, il consigliere di Hitler, fosse un convinto sostenitore della Terra Cava. Costui organizzò addirittura una spedizione in Tibet per cercare l’entrata del fantomatico regno sotterraneo di Agartha o Agarthi, governato da saggi rappresentanti della razza ariana.

Il vescovo di Hildesheim e Würzburg, ossia Corrado di Querfurt, scrisse che esisteva una ricca città sotterranea nascosta da qualche parte. E in base a quest’idea, nell’Ottocento e nel Novecento si svilupparono molti racconti su questo regno leggendario (situato nel centro della Terra). La città di Agarthi, appunto, dovrebbe trovarsi al di sotto di un punto preciso dell’Asia (in Tibet, in Nepal, in Mongolia o in India). Secondo altri interpreti la città si svilupperebbe sotto la piramide di Giza, in Egitto. C’è poi chi pensa che una delle porte di accesso sarebbe a Ischia sul monte Epomeo.

Perché non è possibile

La porta di Agharti a Ischia (captured) – curiosauro.it

Che la Terra non può essere vuota all’interno ce lo dimostra prima di tutto la gravità. Tutti i pianeti, per definizione, sono corpi massicci, aggregati di materia. La loro forma sferica deriva appunto dall’attività gravitazionale: si tratta della forma migliore per minimizzare l’energia potenziale gravitazionale di un oggetto fisico rotante. Un pianeta caratterizzato da vacuità sarebbe sfavorevole a livello energetico. La fisica ci spiega che la materia ordinaria non è abbastanza forte da sostenere una forma cava di dimensioni planetarie contro la forza di gravità. Un guscio cavo delle dimensioni di un pianeta come il nostro crollerebbe subito.

Oggi la scienza ci permette prove dirette del fatto che il pianeta sia “pieno”. L’immagine della struttura della Terra ottenuta attraverso lo studio delle onde sismiche ci informa che il sottosuolo è pieno di materia. In più, il tempo impiegato dalle onde sismiche per viaggiare attraverso e intorno alla Terra contraddice senza scampo la teoria di una sfera completamente vuota. Cosa si nasconde sotto la crosta terrestre? Il mantello terrestre!

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