Incredibile | L’emicrania potrebbe derivare dal buco al cuore

L’emicrania dipende da un buco al cuore. Un’interessante ricerca del Centro Cardiologico Monzino e Università Statale di Milano ha svelato il meccanismo fisiopatologico che collega l’emicrania con aura a un difetto cardiaco congenito chiamato PFO. Questa anomalia, nota come forame ovale pervio o “buco al cuore” corrisponde alla mancata chiusura totale alla nascita della comunicazione tra atrio destro e sinistro del cuore.

Secondo lo studio, dopo un intervento percutaneo di chiusura del forame ovale le crisi di emicrania dovrebbero diminuire per il 70% dei casi. Quindi esiste davvero un nesso fra emicrania e buco al cuore?

Emicrania: la causa potrebbe nascondersi in un’anomalia al cuore (Pixabay) – curiosauro.it

Emicrania e buco al cuore: il legame insospettabile fra una patologia comune e un difetto congenito

Dei ricercatori italiani hanno spiegato per la prima volta come funzionerebbe il meccanismo fisiopatologico che lega l’emicrania con aura al forame ovale pervio (PFO, o in italiano FOP). Parliamo di un’anomalia congenita del cuore che consiste nella persistenza di un tunnel, ossia di un canale di collegamento detto forame, che unisce l’atrio destro e l’atrio sinistro. Tale anomalia è molto diffusa: è presente in una persona ogni quattro. Comunemente chiamiamo tale anomalia con il nome di “buco nel cuore”.

In passato molti studi avevano evidenziato una relazione fra emicrania con aura e PFO, Nell’80% dei soggetti affetti da questa anomalia (quasi tutte donne), uno degli effetti collaterali principali è l’emicrania. Ma in circa il 35% dei pazienti che hanno subito un intervento di chiusura del forame le emicranie sono sparite! Nonostante questa evidenza nessuno aveva mai chiarito il meccanismo che legava l’anomalia al sintomo.

Lo studio italiano è stato pubblicato sul Journal of American College of Cardiology Basic to Translational Science. Ed è un passo in avanti importante per la medicina. Soprattutto per la cura dell’emicrania, una patologia invalidante, che spesso non è risolvibile dai farmaci. Dato che la chiusura del forame può impedire lo scatenarsi delle crisi di emicrania con aura, in futuro chi soffre di forti emicranie invalidanti potrebbe prendere in considerazione questo intervento. Resta da capire come il buco al cuore possa comportare l’emicrania

La ricerca del Monzino

Anomalia al cuore: gli effetti sul cervello (captured) – curiosauro.it

I ricercatori hanno scoperto che il sangue di soggetti con emicrania e PFO presentava un numero elevato di piastrine e di microvescicole. Queste microvescicole sono collegabili a una proteina in grado di innescare la cascata della coagulazione e la formazione di trombi. Dunque è lo stato di attivazione piastrinica l’indicatore principale. Un allarme che ci pone di fronte all’azione di stress ossidativo provocato dai radicali liberi. Questa condizione, si sa, può alterare le funzioni delle nostre cellule e dei tessuti e può essere contrastata da sostanze antiossidanti. Non sempre, però. Nei pazienti con PFO, gli antiossidanti non sono sufficienti a mantenere un equilibrio ossidativo.

Anche se il forame ovale pervio non è di per sé pericoloso, in certi casi potrebbe permettere il passaggio di trombi dall’atrio destro a quello sinistro, e così verso il circolo cerebrale, favorendo l’insorgenza di ischemie e ictus. Tale anomalia si tratta con farmaci antiaggreganti o con la chirurgia. Ossia con l’intervento per via trans-catetere di chiusura del forame. Ora sappiamo che la chiusura del PFO inibisce lo stress ossidativo che causa l’attivazione piastrinica; e quindi risolve anche le emicranie.

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