Tecnologie segrete | Invenzioni incredibili dei tempi passati

Molte invenzioni dell’Antichità o del Medioevo erano concepite come giochi, oppure artifici studiati per impressionare il pubblico. Per questo non ottenevano un’effettiva risonanza nella società e non miglioravano la tecnologia del tempo. Eppure il passato è pieno di invenzioni incredibili e tecnologie segrete su cui gli storici non riescono ancora a raccapezzarsi.

I Babilonesi e gli Egizi creavano complessi meccanismi per far muovere le statue durante i riti sacri. Ovviamente, nascondevano i principi scientifici e tecnologici che erano alla base di queste innovazioni… Lo stesso facevano gli inventori durante l’età ellenistica o i grandi filosofi arabi.

I tre straordinari automi di Droz (captured) – curiosauro.it

Alcune tecnologie segrete che la storia fatica a spiegarsi

Moltissime invenzioni antiche sono state dimenticate o non sono state ben comprese. Partiamo da qualcosa di relativamente recente. Sapete qual è stato il primo vero computer al mondo? Secondo molti storici della tecnologia dobbiamo prendere in esame gli automi di Droz. Bambole automatiche costruite nel Settecento dall’inventore francese Pierre Jaquet-Droz.

Tra il 1770 e il 1773 Droz e il figlio Henri-Louis realizzarono infatti tre sorprendenti automi. Uno scrivano, un disegnatore ed un musicista, che tramite meccanismi molto complicati eseguivano operazioni complesse. Per esempio compivano disegni, scrivevano frasi di senso compiuto e suonavano diverse melodie. Questi automi sono ancora funzionanti, e si trovano nel Musèe d’Art et d’Histoire di Neuchâtel in Svizzera. Sono meccanismi incredibili per l’epoca in cui furono realizzati.

Tra le tecnologie segrete che non cambiarono la storia, ma continuano a impressionare gli addetti ai lavori, ci sono le meraviglie prodotte durante l’età ellenica. Pensiamo per esempio alla tecnologia sviluppata da Erone di Alessandria nel I secolo. Quest’ingegnere realizzò la prima vera macchina a vapore. Il suo dispositivo era chiamato aeolipile, in onore di Eolo, dio dei venti. Si trattava di una sfera posizionata in modo tale da poter ruotare intorno al suo asse. Ugelli, posti uno di fronte all’altro, erano utilizzati per espellere il vapore da entrambi i lati.

Proprio questi ugelli generavano una spinta combinata in coppia, portando la sfera a ruotare attorno al suo asse. La forza di rotazione accelerava la sfera fino al punto in cui la resistenza di trazione e aria portava a una velocità di rotazione stabile. Poi, il vapore creato dall’acqua in ebollizione sotto la sfera metteva letteralmente in moto la macchina, che poteva ruotare fino a millecinquecento giri al minuto con una pressione molto bassa di 1,8 libbre per pollice quadrato.

Il distributore automatico dei Greci e il blu egiziano

Il blu egiziano (captured) – curiosauro.it

Fra le tecnologie segrete dobbiamo poi citare il distributore automatico dei Greci. Fu descritto per la prima volta sempre dal nostro Erone di Alessandria. Si trattava di una macchina che accettava una moneta e poi rilasciava una quantità fissa di acqua sacra. In pratica un distributore di bevande! La moneta, introdotta nella macchina, si depositava su una vaschetta collegata a una leva. La leva azionava una valvola. La valvola poi lasciava defluire una dose d’acqua ben misurata. A questo punto interveniva un contro-peso che riportava la leva a posto e riposizionava la valvola.

Gli storici dell’arte e gli archeologi ancora si chiedono come gli Egizi riuscissero a produrre il loro blu egiziano. Questo pigmento inorganico sintetico viene oggi classificato come un tetrasilicato di rame e calcio. Un composto molto complesso, che gli Antichi riuscivano a sintetizzare con grande abilità. Sappiamo solo che gli Antichi lo ottenevano mescolando quantità variabili di quarzo o sabbia silicea, carbonati di calcio e rame, con l’aggiunta di fondenti alcalini. Gli Egizi custodivano con grande attenzione il segreto della ricetta di questo pigmento…

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