Gli antiquari della preistoria: ecco quello che conservavano

Esistevano nella preistoria, in Medio Oriente, e già conservavano oggetti in ricordo del loro passato e dei loro antenati. Erano antiquari e svolgevano, più o meno, lo stesso lavoro di quelli attuali.

Conservavano soprattutto utensili in pietra, e la selce era il materiale più utilizzato fra tutti.

Utensili in selce della preistoria – curiosauro.it

Dalla preistoria a oggi

La selce è sempre stata, fin dal passato, un materiale adatto a costruire utensili in pietra. Gli uomini del Paleolitico la trattavano spesso come merce di scambio, e per reperirla molte volte dovevano percorrere tanta strada. I chilometri e la difficoltà per ottenerla erano i motivi per cui uno strumento fatto con la selce, anche se consumato, non veniva mai buttato via. La scoperta singolare nasce dal fatto che questi venissero tenuti per generazioni.

Gli archeologi dell’Università di Tel Aviv hanno trovato vecchi strumenti conservati dagli Homo heidelbergensis in ricordo dei loro antenati o di luoghi particolari. Gli utensili in questione provengono dal sito di Revadim, nella pianura costiera meridionale di Israele.

Utensili in selce della preistoria – curiosauro.it

La selce della preistoria

Gli utensili di pietra ritrovati presentano superfici modificate più volte nel tempo: quelle fresche, evidenti per differenza di colore e consistenza con quelle vecchie e patinate, testimoniano un grande divario temporale. Per fare un esempio, è come se noi avessimo conservato le pentole della nostra bisnonna continuando a lucidarle e ad affirlarle nel tempo per mantenerle intatte. I diversi cicli di vita di questi utensili preistorici indicano, quindi, una prima forma di antiquariato in base al ricordo.

Il team di archeologi di Tel Aviv ha utilizzato come oggetto di studio l’Homo heidelbergensis, ominine dotato di un cervello di 1.150 cm cubi, che disponeva di una forma primitiva di linguaggio. Gli studiosi, infatti, hanno notato che questi uomini avevano, oltre al senso per l’antiquariato, anche un senso per il riciclaggio. In ultima analisi, quindi, le comunità preistoriche dell’epoca restauravano questi utensili sia per riutilizzarli sia per metterli da parte, in modo che potessero espletare la loro funzione di ricordo.

Caratteristiche degli utensili

Gli archeologi israeliani hanno analizzato circa 49 strumenti, constatando che la maggioranza veniva utilizzato per più volte. Grazie al microscopio elettronico, si sono viste nuove scheggiature a percussione nella doppia patina e segni di riuso dell’utensile. Originariamente molti di questi venivano usati come frese, mentre nel loro secondo ciclo di vita fungevano da raschiatoi. Nonostante i vari restyling, gli oggetti in selce hanno mantenuto la loro forma, compresa la patina. Alcune lievi modifiche si notano solo nel bordo attivo, proprio perché rappresentava la parte dell’utensile utilizzata. Ran Barkai, archeologo coautore della ricerca, spiega che:

Sulla base delle nostre scoperte, sosteniamo che la pratica degli esseri umani preistorici di riciclare vecchi strumenti di pietra sia nata dal significato attribuito ai manufatti prodotti dai loro predecessori. Questi antenati preservavano alcuni oggetti come segno di memoria, collegata a tempi antichi e luoghi particolari.”

 

Utensili in selce della preistoria – curiosauro.it
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