Elettrico in Italia: novità in arrivo

Male. Ecco come procede l’elettrico in Italia. Il Green Deal europeo ha posto l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. Ma nel nostro Paese la transizione va a rilento. In Italia la crescita dell’elettrico nella mobilità è di fatto bloccata.

Entro il 2035 dovremmo essere pronti a mettere fine alla produzione di nuove auto a benzina e gasolio. Ed entro il 2050 dovremmo raggiungiungere la neutralità climatica. A che punto siamo?

La situazione dell’elettrico in Italia (Pixabay) – curiosauro.it

L’elettrico in Italia: cosa non funziona 

L’Italia è nel pieno di un’emergenza energetica. E per il prossimo inverno non siamo neppure sicuri di poter stoccare tutta l’energia necessaria per riscaldare le nostre case. A conti fatti siamo il solo paese europeo che dipende al novantacinque percento dal gas di importazione. La transizione ecologica è stata di fatto messa in stand-by. E il problema della mobilità elettrica è passato in secondo piano.

In questi mesi abbiamo capito che, probabilmente, non abbiamo il tempo e la forza per convertirci a un modello di sostenibilità. Dal punto di vista energetico sappiamo che l’imperativo è diversificare, ma sembra una missione impossibile.

Riguardo alle auto elettriche tutto è sostanzialmente fermo. Guardiamo ai numeri. Nel 2021 per le nuove immatricolazioni in Italia, le auto elettriche hanno rappresentato solo il 4,6% del totale. Nel Regno Unito si è arrivati al 11,6%. In Germania al 13,5%. In Olanda addirittura al 19,8%.

Una situazione poco incoraggiante

Come procede la transizione verso la mobilità elettrica nel nostro Paese? (Pixabay) – curiosauro.it

Il 2021 ha registrato in generale un forte calo delle immatricolazioni. Gli italiani, insomma, hanno comprato meno auto. Secondo I produttori la cifra è di circa quattrocentomila auto in meno rispetto al periodo pre-pandemia. Dovunque in Europa si è registrato un incremento nell’acquisto di auto elettrificate e ibride. Ma in Italia l’elettrico non decolla, nonostante incentivi stanziati dallo Stato.

Il trend attuale non appare sufficiente per uniformarsi al piano del Green Deal. E sembra anche molto lontano dai risultati ottenuti dagli altri Paesi europei. Secondo le ultime previsioni, le vendite di veicoli elettrici in Cina, Europa e Stati Uniti entro il 2033 dovrebbero superare le vendite di tutte le auto a benzina o a gas.

Ma come staremo messi in Italia tra dieci anni? Nella nostra nazione mancano i cosiddetti fattori abilitanti. Innanzitutto la nostra classe politica non parla mai di un’economia de-carbonizzata nel settore automotive. Per ora è concentrata sul settore energetico, e anche lì sembra aver già gettato la spugna riguardo le rinnovabili.

Le nazioni più virtuose (Cina, Svezia e Germania) riguardo l’e-mobility si impegnano con incentivi. E sia a livello pubblico che privato intervengono nella predisposizione di un ecosistema produttivo che favorisca la transizione verso l’elettrico. In questi Paesi, poi, i consumatori sembrano meglio informati sulle possibilità e i vantaggi di un veicolo elettrico.

Le novità per l’Italia riguardano solo i progetti futuri. Sappiamo che l’ostacolo principale per il passaggio all’elettrico è il prezzo di acquisto. Il secondo ostacolo è la mancanza di colonnine. Ma su questo lato si stanno muovendo i comuni e le regioni…

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