Scovare gli alieni cercando e usando la loro tecnologia

La caccia all’alieno è un’attività tanto interessante quanto logorante. Gli astrofisici cercano prove di vita extraterrestre da più di settant’anni, e finora non hanno trovato un bel niente! E se avessero sbagliato approccio? Un nuovo studio suggerisce di lasciar perdere onde radio e raggi gamma, e concentrarsi sulla ricerca di tecnologie superiori. Ecco come scovare gli alieni!

Per stanare gli extraterrestri abbiamo cercato pianeti delle dimensioni della Terra, con temperature superficiali e atmosfere simili a quelle terrestri. Abbiamo provato a captare onde radio… Ma adesso è arrivato il momento di cambiare approccio. Parola d’ordine: ricercare tecnofirme e materie tecnologiche nello Spazio.

Una rappresentazione artistica del corpo Oumuamua (wikipedia) – curiosauro.it

Come scovare davvero gli alieni

L’astrofisico Avi Loeb dell’Università di Harvard è tornato a parlare di Oumuamua. Ovvero del misterioso oggetto interstellare (un meteorite?) che ha attraversato il Sistema Solare nel 2017. E di nuovo ha tirato in ballo la possibilità che Oumuamua sia un’astronave o una tecnologia aliena. Per studiare meglio la questione ha istituito il Progetto Galileo. Un piano di ricerca che vuole scansionare i cieli per  trovare il prossimo Oumuamua e scovare prove di esistenza degli alieni. Come? Inviando una missione spaziale per fotografare possibili tecnologie superiori, come sfere di Dyson, scudi magnetici, satelliti artificiali

Loeb non è l’unico a credere in questo progetto. Più di cento scienziati si sono uniti al piano denominato Galileo. Secondo Loeb il punto è smettere di ricercare l’intelligenza extraterrestre (come fa il SETI) nelle tracce biologiche o nei segnali elettromagnetici e passare a studiare le prove di esistenza di tecnologie aliene sparse per lo Spazio.

La ricerca di tecnologie extraterrestri

Ipotetico pianeta hycean con due satelliti naturali (wikipedia) – curiosauro.it

Non ha più senso continuare a puntare i radiotelescopi in zone a caso dell’Universo. È infatti improbabile che gli evolutissimi extraterrestri intendano comunicare con la Terra o fra di loro tramite onde radio. Una tecnologia troppo antica, secondo Loeb, che gli alieni si saranno lasciati alle spalle millenni fa. Una strategia migliore sarebbe perciò quella di cercare artefatti: esempi di raffinata tecnologia aliena.

Per esempio potremmo cercare tracce di grandi installazioni tecnologiche intorno ai pianeti cosiddetti hycean. Cioè presso tutti quegli esopianeti temperati e ricoperti dall’oceano, e con atmosfere ricche di idrogeno. Qui potremmo trovare grandi stazioni spaziali, wormhole, scudi magnetici o satelliti artificiali. Meglio ancora sarebbe concentrarci sul nostro Sistema Solare, dove potremmo scovare le tecnologie inviate dagli alieni per spiarci. O per studiarci. Proprio come noi vogliamo fare con loro.

Intanto, fuori dalla nostra galassia, possiamo anche cominciare ad approcciarci almeno idealmente ai pianeti hycean… Questi corpi potrebbero presto diventare i prossimi obiettivi per la ricerca di biosignature e tecnofirme. Questo tramite telescopi terrestri e spaziali come l’Extrermely Large Telecope e il telescopio spaziale James Webb.

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