Imballaggi per alimenti: attenzione, possono mettere a rischio la nostra salute

Gli imballaggi per alimenti, con cui abbiamo a che fare ogni giorno, rappresentano un rischio concreto per la nostra salute. Ogni food packing può infatti contenere sostanze chimiche in grado di contaminare l’alimento in esso conservato.

Un recente studio ci rivela in che modo queste sostanze entrano nel cibo, esponendoci a una contaminazione continua. Quali sono questi elementi chimici? E perché sono dannosi per il nostro organismo?

Sostanze tossiche negli imballaggi del cibo (Flickr) – curiosauro.it

Il pericolo nascosto negli imballaggi per alimenti

Si parla spesso della pericolosità del bisfenolo A, un perturbatore endocrino presente in tutti i più comuni imballaggi di plastica. Secondo molti ricercatori questa sostanza può aumentare la percentuale di insorgenza di cancro al fegato. I biologi e i chimici suggeriscono anche di evitare di conservare i cibi nell’alluminio.

Una ricerca, pubblicata di recente sul Journal of Epidemiology and Community Health, ci parla di tutti i rischi connessi al consumo di cibi inscatolati e preconfezionati. Il problema sta nei materiali che entrano in contatto con alimenti. Sostanze pericolose per la salute umana e per l’ambiente. Si tratta di materie chimiche pericolose, utilizzate negli imballaggi alimentari. Cioè per la conservazione degli alimenti. Ma va fatta attenzione anche a quei composti che sono veicolati attraverso le attrezzature adoperate nei processi di trasformazione o nella preparazione dei cibi. Il più delle volte si tratta di plastica o di altri materiali sintetici. Avete presente? Sacchetti che contengono merendine o patatine fritte, rivestimenti delle lattine, pellicole di copertura di affettati o salvafreschezza, eccetera…

Da molti anni l’UE compie analisi dei cosiddetti MOCA (materiali e oggetti a contatto con gli alimenti), anche detti FCM (Food Contact Materials), soffermandosi in particolare su plastica, carta e cartone. E spesso si scopre che i materiali di imballaggio più diffusi rivelano gravi rischi di sicurezza alimentare.

Regolamentazione e ricerca

Plastica e imballaggi (Picsels) – curiosauro.it

Le quantità di sostanze chimiche utilizzate in questi imballaggi per alimenti sono regolamentate. Eppure, con un consumo continuo di certi alimenti, le dosi che immettiamo nel nostro organismo crescono a dismisura. Ciò che preoccupa è appunto l’impatto a lungo termine che questi agenti chimici possono avere sul nostro organismo.

Anni fa ci fu una grande polemica sui biberon contenenti il bisfenolo e sulle pentole contenenti CFOA. Oggi quei materiali, in quei prodotti, dovrebbero essere sotto controllo. Ma il problema resta negli imballaggi usati per la conservazione dei cibi. La ricerca di cui vi abbiamo parlato ha analizzato vari contenitori di plastica per alimenti. E ha trovato alte concentrazioni di bisfenolo. Ma non solo. C’è anche la formaldeide che, come sappiamo, a dosi elevate, può causare il cancro. La formaldeide si trova anche nelle bottiglie di plastica che contengono bevande gassate. C’è poi la melammina contenuta in alcune stoviglie. E poi ci sono il tributilstagno, il triclosan e i ftalati che a lungo andare possono compromettere la produzione ormonale. I danni sono quindi per il sistema endocrino.

Come difendersi? Dovremmo imparare a fare a meno di prodotti confezionati. Sembra difficile, ma non lo è. Cominciamo con l’abbandonare tutti quei cibi precotti o trasformati industrialmente. Sarebbe già tanto!

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