Presto il nostro cervello sarà obsoleto come i vecchi PC

Quando i chip riusciranno a imitare la capacità di apprendimento continuato e permanente del cervello dell’uomo, la nostra intelligenza diventerà sul serio obsoleta. E quel momento potrebbe essere arrivato. Dei ricercatori hanno sviluppato un chip elettronico che può essere riprogrammato su richiesta per consentire all’intelligenza artificiale di apprendere continuamente e migliorare le proprie prestazioni. Proprio come fa il cervello umano. Anzi, meglio!

Diciamo che il nostro cervello è un computer perfetto perché gode della capacità dell’apprendimento continuato e permanente. Ma ora gli hardware per l’intelligenza artificiale possono fare lo stesso. Dunque il nostro cervello diventerà presto obsoleto per colpa dei progressi dell’elaborazione neuromorfica.

Chip
Un chip neuromorfico che rivoluzionerà l’intelligenza artificiale (Pixabay) – curiosauro.it

Il cervello obsoleto sostituito da chip e AI

Quando il cervello umano impara qualcosa di nuovo, si adatta e si predispone a nuovi modi di elaborazione dei dati. Fino a ieri, questa era la principale differenza fra l’intelligenza umana e l’intelligenza artificiale. Le AI, infatti, quando imparavano qualcosa di nuovo tendevano a dimenticare le informazioni apprese in precedenza.

L’uomo utilizza sempre di più le AI e vuole che diventino sempre più abili nel gestire più dati per svolgere calcoli, creare previsioni, gestire immagini, imparare nuove lingue e svolgere altre attività complesse. Uno studio pubblicato su Science mostra un modo in cui i chip dei computer potrebbero ricablarsi dinamicamente per acquisire nuovi dati. Proprio come fa il cervello. Questa novità potrebbe aiutare l’AI a diventare un elaboratore perfetto, in grado di apprendere ed elaborare ogni tipo di dato.

Il cervello umano può imparare continuamente e in ogni situazione. Mentre le intelligenze artificiali, fino a oggi, si sono limitate a gestire un numero finito di dati. Alcuni ricercatori della School of Materials Engineering della Purdue University hanno creato una piattaforma artificiale per consentire alle macchine di apprendere continuamente nel corso della loro vita senza perdere le informazioni già processate. Abbiamo quindi a che fare con un nuovo hardware che imita il cervello per migliorare l’informatica. Ma c’è il rischio che il nostro cervello diventi obsoleto?

Il senso della ricerca

Il minerale con cui è possibile sviluppare i nuovi chip (wikipedia) – curiosauro.it

I ricercatori della Purdue University dichiarano dunque di aver creato un chip che può essere riprogrammato su richiesta. E questo per sviluppare un computer in grado di apprendere in modo continuo, proprio come fa la nostra intelligenza. Alla base della componente c’è un materiale chiamato nichelato di perovskite, molto sensibile all’idrogeno.

Applicando impulsi elettrici a diverse tensioni, i ricercatori sono riusciti a regolare la concentrazione di ioni idrogeno sul chip in nanosecondi. Così hanno dato spazio a stati che possono essere mappati. Tale meccanismo è simile all’elaborazione di stimoli che avviene nel cervello: si basa su funzioni neuromorfiche riconfigurabili e adattabili.

Il nostro sistema nervoso centrale è in grado di esaminare ed elaborare grandi quantità di dati non strutturati. Ogni volta impara dalle esperienze e dagli input esterni, e così ottiene nuove strategie per elaborare più rapidamente ogni tipo di informazioni. Questo meccanismo è detto plasticità neuronale. Ed è il segreto del successo della nostra specie. In pratica il nostro cervello sa modificare la sua struttura e le reti neuronali a seconda delle necessità. Questi nuovi chip elettronici fanno lo stesso. Quindi, in teoria, potrebbero ricablare dinamicamente sé stessi imitando il funzionamento dei neuroni e delle sinapsi.  L’obiettivo è quello di ottenere una capacità di programmare, riprogrammare e cambiare continuamente il chip. Si tratta insomma di poter integrare l’intelligenza artificiale direttamente nell’hardware.

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