L’incredibile avventura di Voyager 2 nello Spazio interstellare

La sonda Voyager 2 è una delle prime sonde lanciate dalla NASA nello Spazio profondo per studiare il Sistema Solare esterno. Anche se la sua missione primaria può dirsi ormai conclusa, la sonda è ancora in attività. Voyager 2, infatti, non ha mai smesso di viaggiare nel cosmo… Dal 2018, esplora il lontano spazio interstellare.

Lanciata il 20 agosto 1977 dalla NASA da Cape Canaveral, a bordo di un razzo Titan III, la Voyager 2 ha seguito un piano orbitale parecchio complesso. Per questo ha sperimentato una peregrinazione più lunga e articolata di quella intrapresa dalla sonda gemella Voyager 1. L’orbita scelta ha portato la sonda a sfiorare prima Giove e poi Saturno.

Potendo sfruttare un allineamento planetario raro, la sonda ha continuato a viaggiare verso Urano e Nettuno. Ed è per questo che oggi tutte le maggiori informazioni che possediamo su Urano e Nettuno derivano proprio dalla Voyager 2.

La sonda Voyager 2 (NASA) – curiosauro.it

Voyager 2, la sonda che attraversa lo spazio interstellare

Il 5 novembre 2018, la sonda Voyager 2 ha oltrepassato l’eliopausa, cioè il confine presso il quale il vento solare viene bloccato dal mezzo interstellare (il rarefatto materiale costituito da gas e polvere che si trova tra le stelle all’interno di una galassia). In questo modo è diventata la seconda componente artificiale terrestre a uscire dal Sistema Solare. Prima di lei c’era riuscita solo la Voyager 1.

Voyager 2 era sta progettata per durare cinque anni. Doveva raggiungere Saturno e poi bloccarsi. In quel primo lustro, la sonda ha fatto tutto ciò che doveva: ha raccolto informazioni su Giove e Saturno e ha studiato da vicino la fascia principale di asteroidi. Un fortunato allineamento planetario ha però permesso a Voyager 2 di continuare il suo viaggio verso i pianeti giganti più esterni: Urano e Nettuno. Dal 1986 al 1989, la sonda ha studiato da molto vicino i giganti gassosi, dopodiché si è lasciata andare verso lo Spazio interstellare. E così, il suo viaggio continua da quarantacinque anni.

Il futuro della sonda

Il progetto del 1977 della NASA per le sonde Voyager 1 e 2 ha avuto esiti davvero imprevisti… (NASA) – curiosauro.it

Quale destino attende la sonda? Sappiamo che la Voyager 2 è alimentata da una batteria RTG che le permetterà di funzionare, seppure in modo limitato, fino al 2025. Anche se anziana e molto lontana, la sonda non ha smesso di lavorare. Attualmente sta analizzando lo Spazio interstellare. E, se tutto andrà bene, potrà anche studiare l’ipotetico muro d’idrogeno, che dovrebbe essere situato tra l’eliopausa e il bow shock (il confine dove si ferma il vento solare). Alcuni tecnici pensano che la sonda non potrà mai ricavare informazioni rilevanti sul bow shock, dato che per avvicinarsi a questo punto dovrebbe viaggiare altri trent’anni.

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A ogni modo, la sonda continuerà a scivolare via. Qualcuno ha calcolato che tra quarantamila anni entrerà nel sistema della stella Ross 248, nella costellazione di Andromeda. La sonda procederà quindi in interstellar overdrive (come la canzone dei Pink Floyd!).

A proposito di Andromeda… nei giorni scorsi la NASA ha condiviso sui suoi canali questo spettacolare zoom-out sulla costellazione…

https://twitter.com/universal_sci/status/1500616045329010688?t=RbCG_4Kalvgv3Klm8rXInA&s=19

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Alcuni astrofici non credevano che la Voyager 2 avrebbe davvero superato l’eliosfera, ossia i confini del Sistema Solare. Ma oggi ne abbiamo le prove. Il Plasma Science Experiment (PLS), che è uno strumento attivo sulla sonda, ha rivelato nel 2018 la velocità, la densità, la temperatura, la pressione e il flusso del vento solare, indicando un azzeramento. Ciò significa che la Voyager è passata oltre, incontrando il mezzo interstellare.

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