Ancora esperimenti e tentativi per produrre energia tramite fusione nucleare. A Oxford il reattore JET riesce nell’intento ottenendo 59 milioni di joule. L’omonimo progetto potrebbe presto iniziare.
Nuovi traguardi nella fusione nucleare
Il laboratorio inglese JET quindici giorni fa ha superato un nuovo record mondiale per essere riuscito a produrre un’enorme quantità di energia dalla fusione di due atomi di idrogeno. Già nel 1997 lo stesso laboratorio era riuscito a superare un record e ora fa una doppietta, raggiungendo una produzione di 59 megajoule di energia per 5 secondi con una potenza di 11 megawatt. Joe Milnes, direttore delle operazioni afferma che:
“Con questo esperimento siamo riusciti a dimostrare che possiamo creare una mini-stella all’interno della nostra macchina, nel nostro laboratorio, riuscendo a mantenerla attiva per cinque secondi. Le performance ottenute sono alte”.
Il JET (acronimo di Joint European Torus) è un reattore a fusione attivo da circa quarant’anni nell’Oxfordshire, in Inghilterra. La sua importanza è notevole perché il setup è stato pensato per replicare quello del nuovo reattore, ITER, ancora in costruzione.
La nuova fusione nucleare
ITER è attualmente uno dei progetti al mondo più importanti nel campo dei reattori nucleari. Si trova nel sud della Francia, e la sua costruzione sta coinvolgendo paesi di tutto il globo, Italia compresa. Sono riposte molte speranze riguardo l’energia che si potrà ottenere in futuro dalla fusione nucleare. Visto che il progetto è ancora in via di costruzione, gli esperimenti nei laboratori del JET sono fondamentali per valutare la possibile riuscita di ITER: sono una sorta di cartina tornasole. Ian Chapman, CEO di JET dice che:
“Gli esperimenti che stiamo facendo devono funzionare, e lo stanno facendo bene. Se questo non fosse accaduto allora avremmo avuto serie preoccupazioni in merito al raggiungimento degli obiettivi di ITER”.
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Reattori da record
La fusione nucleare ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, e non solo in Europa. Abbiamo esempi di altri record superati anche dal reattore in Cina o da quello in California, che ha prodotto 1,5 petawatt per qualche istante. Per quanto riguarda, invece, il progetto ITER è bene ricordare che è ancora a livello sperimentale per cui il suo obiettivo non è quello di produrre energia elettrica dalla fusione nucleare in termini commerciali, bensì di dimostrare scientificamente e tecnologicamente che è possibile generare energia elettrica in modo vantaggioso.
Il ruolo dell’Italia in questo progetto è stato e sarà di primissimo livello. Le aziende italiane nel campo della fusione nucleare, grazie a competenze molto elevate, rappresentano un’eccellenza internazionale: hanno vinto oltre il 50 per cento delle commesse per un valore di oltre 1,3 miliardi di euro.
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Per esempio, la più grande superbobina è nata nello stabilimento di La Spezia della ASG Superconductors (Malacalza); anche i 5 chilometri di cavi superconduttori al suo interno sono stati progettati e realizzati dal Consorzio Icas che unisce ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) con due aziende di punta del settore, la Criotec Impianti e la Tratos Cavi.