Stavano scavando per l’elettrodotto | Incredibile ritrovamento

Durante i lavori eseguiti da Terna per la realizzazione nell’Isola d’Elba di un elettrodotto, i ricercatori hanno fatto un’altra importante scoperta archeologica. Data la vicinanza con l’importante sito storico della villa romana delle Grotte, la prassi ha imposto alla Soprintendenza di Pisa e Livorno di agire con un’analisi di tutela. Ed ecco che sono affiorati resti di strutture in opus reticulatum in serpentino e calcare…

Nuovi reperti a Portoferraio (captured) – curiosauro.it

Il muro romano sotto l’elettrodotto a Elba

Chiaramente siamo di fronte a delle strutture monumentali, collegabili ai resti della grande domus romana delle Grotte, che si affaccia sul golfo di Portoferraio. Il sito già tutelato che si trova infatti nel tracciato interessato dagli scavi per la realizzazione dell’elettrodotto, ovvero fra San Giuseppe e Portoferraio. L’infrastruttura insiste infatti sulla strada provinciale 26, che è la stessa via su cui si affaccia non solo il complesso archeologico della villa delle Grotte, ma anche una cisterna superiore un tempo collegata alla villa sottostante.

L’opera reticolata in cubilia di serpentino e calcare è chiaramente collegata alla domus delle Grotte. Un sito che in passato ha già subito diverse gravi offese… La già citata strada 26, in pratica, taglia in due il complesso, isolando la cisterna che in origine era collegata alla villa. Un’altra area del sito oggi è adibita a parcheggio. La piscina, uno degli elementi più importanti del sito, è invasa da erbacce…

Una struttura collegata alla villa romana delle Grotte

La villa delle Grotte sull’Elba (captured) – curiosauro.it

Secondo la Sovrintendenza l’importante ritrovamento non rallenterà i lavori dell’elettrodotto. Insomma, i lavori di Terna continueranno secondo il programma già stabilito. Non possiamo definire questa scoperta del tutto casuale. In un certo senso era attesa, dato che gli archeologi sapevano benissimo che tutta l’area poteva nascondere altri reperti romani della prima epoca imperiale. Può darsi comunque che il ritrovamento spinga il Ministero della Cultura a investire sul luogo e a permettere nuovi scavi.

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Come dicevamo, il nuovo muro è di sicuro collegato alla villa costruita alla fine del I secolo a.C.. Tutto il complesso, infatti, poggia su un podium, in parte naturale ed in parte artificiale, ecco perché l’archeologia pensa che l’intera area sia stata abitata o edificata in epoca augustea.

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I ricercatori che parteciparono allo scavo negli anni ’70 non hanno trovato molti materiali archeologici. Diciamo pure che la villa delle Grotte è stata avara di testimonianze. Secondo gli storici potrebbe darsi che i proprietari l’abbiano abbandonata poco dopo la sua costruzione. Forse era solo una casa di “villeggiatura”. C’è anche chi sospetta che non sia mai stata conclusa. E questo spiegherebbe l’assenza di mobili e decorazioni di maggior pregio. Sappiamo che nel V secolo la villa fu riadattata a eremo da alcuni monaci. Ma anche di questo periodo non abbiamo molte testimonianze.

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