L’espansione di Starlink spaventa la NASA

In una lettera inviata alla Federal Trade Commission statunitense, la NASA si è lamentata dell’affollamento di satelliti che congestiona l’orbita terrestre. Per l’agenzia spaziale, tutte queste apparecchiature sospese attorno alla Terra creeranno molti problemi (scontri, detriti, interruzioni di frequenze) nei prossimi anni e limiteranno il successo delle missioni scientifiche future. In pratica, la NASA ce l’ha con Starlink…

NASA vs Starlink (wikipedia) – curiosauro.it

NASA contro Starlink: troppi satelliti in orbita

A oggi ci sono più di venticinquemila oggetti che orbitano a seicento chilometri dalla Terra. E con il piano di espansione di SpaceX, ovvero con la megacostellazione di satelliti Starlink, presto gli oggetti in orbita saranno più di centomila. Ecco perché la NASA ha lanciato un allarme. La situazione potrebbe presto degenerare, soprattutto se altri competitor volessero unirsi a Elon Musk e al suo piano di conquista dell’orbita. La NASA è preoccupata dei problemi che potrebbero derivare dalla presenza fisica dei tanti satelliti di Starlink. I satelliti di Musk appaiono più invasivi e pericolosi delle altre apparecchiature in orbita perché costituiscono una fitta rete (composta da migliaia di satelliti miniaturizzati) collocata in orbita terrestre bassa (LEO).

Ma Elon Musk non sembra intenzionato a fermarsi. Per il 2025 la SpaceX prevede quaranta milioni di abbonati al suo servizio di internet satellitare globale in banda larga a bassa latenza. Si prevede un guadagno di circa trenta miliardi di dollari. Considerando che il costo di sviluppo e implementazione del sistema è stimato intorno ai trenta miliardi di dollari, per Musk l’affare è d’oro.

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Ovviamente Starlink non è l’unico programma interessato a lanciare in orbita satelliti per la connettività. Presto entreranno in azione anche One Web e Project Kuiper, il progetto gestito da Jeff Bezos. Per la NASA una tale congestione significherà avere a che fare con ostacoli fisici che limiteranno i voli spaziali, ma non solo.

Il cielo notturno non permette più l’osservazione delle stelle: è colpa dei satelliti?

Quanti satelliti artificiali ci sono in orbita bassa? (NASA) – curiosauro.it

I satelliti, come corpi fisici e come disturbi di frequenza, limiteranno le possibilità di osservazione astronomica. Già oggi gli astronomi faticano a osservare il cielo notturno a causa delle scie lasciate dal movimento dei satelliti. In più quasi tutti i satelliti riflettono la luce del sole e quindi rendono più difficile trovare dei luoghi da cui osservano il cielo di notte. Poi ci sono i pericoli relativi ai detriti spaziali. Quando i satelliti si rompono, raramente tornano sulla Terra. Il più delle volte restano in orbita o vanno alla deriva, diventando pericolosi.

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Il NOIRLab e la SKAO hanno dato vita a un centro di studio che si occuperà di valutare le misure di mitigazione per ridurre l’impatto delle costellazioni dei satelliti sull’osservazione del cielo. La SKAO è un’organizzazione intergovernativa britannica che, come la NASA, sente la necessità di mediare con le società spaziali e trovare una soluzione a un problema destinato ad aggravarsi nei prossimi anni.

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