L’uccello drago… ecco a voi lo stranissimo Lyncornis macrotis

Sul web girano tantissime foto di un uccello appartenente alla specie Lyncornis macrotis, che in italiano chiamiamo succiacapre orecchiuto maggiore o dalle grandi orecchie. Ma perché, ultimamente, questo volatile è così richiesto e apprezzato dagli appassionati? Dipende dal suo aspetto particolare: è un uccello ma sembra un piccolo drago. Secondo molti fan del fantasy, è un vero e proprio drago in miniatura!

Succiacapre: l’uccello drago (wikipedia) – curiosauro.it

L’uccellino che sembra un drago: il Lyncornis macrotis

È vero, il Lyncornis macrotis sembra uscire da un film fantasy o di magia, oppure da un’antica fiaba dei fratelli Grimm. Ha un aspetto fiero e minaccioso, quasi inquietante, e al contempo tenero. Difficile definirlo. Ma con chi abbiamo a che fare e da dove viene quest’uccello?

Il succiacapre è abbastanza grande in termini di stazza. Può raggiungere infatti anche i quaranta centimetri di lunghezza. Gli esemplari maschi hanno un peso medio di centotrenta grammi. Le femmine sono un po’ più grosse e pesano un etto e mezzo. Non solo assomiglia a un rettile, ma rivela anche una curiosa caratteristica comportamentale che lo distingue da ogni altro uccello. Il Lyncornis macrotis fa il nido nel terreno, scavando un bel buco. E i suoi piccoli nascono quindi nascosti tra le foglie cadute dagli alberi.

Dal punto di vista biologico, il succiacapre dalle grandi orecchie appartiene alla famiglia delle Caprimulgidae. Lo si trova perlopiù nel Sud-Ovest dell’India e in alcune altre zone particolari del Sud-Est asiatico come le Filippine. Possiede lunghe ali, una coda vistosa e lunghi ciuffi auricolari che spesso assumono un doppio colore e l’aspetto di corna o orecchie animali. Una larga fascia bianca gli segna la gola, ma nel resto del corpo rivela una colorazione unica.

Nome e sottospecie

Un disegno della testa dell’uccello (wikipedia) – curiosauro.it

Il succiacapre dalle grandi orecchie fu formalmente descritto solo nel 1831 dallo zoologo irlandese Nicholas Aylward Vigors. Questo studioso, però, non lo vide dal vivo: si basò su un campione di piume raccolto in un quartiere di Manila nelle Filippine. Fu comunque Vigors a coniare il lemma binomiale Caprimulgus macrotis. Un nome che deriva dal greco lunx, che significa lince, e ornis, che sta per uccello. L’epiteto specifico macrotis, invece, deriva dal greco antico makrōtēs che significa dalle orecchie lunghe. In passato il succiacapre dalle grandi orecchie era collocato nel genere Eurostopodus ma oggi gli zoologi lo pongono insieme al succiacapre dalle orecchie malese nel genere specifico dei Lyncornis.

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Questa scelta è giustificata dai risultati di uno studio filogenetico molecolare pubblicato nel 2010 che ha riscontrato grandi differenze genetiche tra il succiacapre dalle grandi orecchie e altre specie appartenenti alla famiglia Eurostopodus.

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Le sottospecie conosciute sono quelle del cerviniceps Gould e del jacobsoni Junge, che sono diffusi in Bangladesh e in India nord-orientale fino alla Cina meridionale, in Indocina e nella penisola malese. Poi ci sono il bourdilloni Hume e il macropterus Bonaparte che frequentano le Isole Sulawesi.

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