Un’esperienza diversa dal normale, si fluttua e il rischio di sbattere contro qualcosa è alto, ma ci sono stratagemmi interessanti
Dimentichiamo l’abitudine terrestre di dormire tranquillamente sdraiati in un comodo letto, soffici coperte e ambiente rilassante, magari in un hotel di lusso. Nello spazio gli astronauti hanno un modo del tutto singolare di riposare poiché non si cammina stabilmente poggiando i piedi per terra, bensì si fluttua nella stazione spaziale. Il rischio di farsi male è alto, essendo la Stazione Internazionale Spaziale un corpo in caduta costante che non batte mai il suolo. Pertanto, come per tutte le altre mansioni quotidiane, ci sono degli affascinanti accorgimenti da dover seguire…
Non letti, ma speciali sacchi che permettono di non galleggiare almeno nelle ore di riposo
Gli equipaggi nelle stazioni spaziali avrebbero a disposizione un sacco a pelo ciascuno ben ancorato a speciali cuccette presenti sulle pareti della stazione. All’interno di ogni cabina gli astronauti hanno a disposizione sufficiente spazio per rilassarsi, un computer personale per poter guardare film o ascoltare musica, una mensola, un cassetto e una luce da lettura. Ogni postazione è insonorizzata per assicurare una maggiore sensazione di confort.
Ma le curiosità non sono finite qui: ecco quanto dormono e secondo quale criterio gli astronauti
Nonostante alcuni studi abbiano restituito dati circa la carenza di sonno che riguarda gli astronauti nelle stazioni spaziali.
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Si stima comunque che essi riescano a dormire mediamente 6 ore al giorno, contro le 8 consigliate. Si dorme poco e male a causa dell’estrema condizione lavorativa.
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Infatti la maggior parte degli astronauti per almeno metà delle notti passate nello spazio confermano di aver assunto farmaci che favoriscono il sonno con il rischio di reagire male ad un allarme di pericolo improvviso.