Scoperta la verità sull’estinzione dei dinosauri | Ecco da chi sono stati eliminati

A tutti noi da piccoli o a scuola hanno insegnato che i dinosauri, i grandi rettili che hanno abitato la Terra prima degli uomini, siano stati sterminati da un meteorite. Ma la storia potrebbe essere diversa. Tutto potrebbe infatti dipendere da un secondo Sole.

Dopo aver analizzato i dati di un’indagine radio condotta su una nuvola di polvere nella costellazione del Perseo, due ricercatori dell’UC Berkeley e dell’Harvard-Smithsonian Astrophysical Observatory hanno concluso che tutte le stelle simili al Sole sono probabilmente nate come elementi di una coppia o, per meglio dire, di un sistema binario.

Dinosauri
Estinzione dei dinosauri. Fu davvero causata da un meteorite? (Pixabay) – curiosauro.it

Il secondo Sole esplosivo o capriccioso, che ha provocato la fine dei dinosauri

Stelle gemelle
Stelle di un sistema binario (Pixabay) – curiosauro.it

Steven Stahler, che ha lavorato a questa ricerca per molti anni, ha dunque studiato una serie di modelli statistici per comprendere le differenze fra le giovani stelle singole e quelle binarie presenti nella nube molecolare di Perseus. L’unico modello in grado di mettere ordine nella ricerca è risultato compatibile con l’ipotesi che tutte le stelle siano nate come elementi di sistemi binari.

Per anni, gli astronomi si sono interrogati sulla creazione e le caratteristiche di tutti i sistemi binari e tripli di stelle che esistono nella nostra galassia. E, spesso, si è giunti alla conclusione che buona parte di questi astri possa essere nata come parte di un sistema “largo” a coppia o a trio. Ovviamente, siamo in puro dominio teorico: mancano le prove empiriche per sostenere una simile argomentazione. Ma il lavoro di Stahler potrebbe cambiare tutto.

Ciò che più ci interessa è il fatto che questa teoria potrebbe essere collegata a una ricerca di una ventina d’anni fa, in cui si annunciava appunto che il Sole facesse parte di un sistema binario. Possibile? In teoria sì: anche il nostro Sole potrebbe aver avuto un gemello, ora lontano o perduto.

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Le ipotesi mosse dal recente studio del team di Stahler sono in accordo con questa vecchia teoria, secondo cui il Sole è stato o è ancora abbinato a una seconda stella, più debole e oscura. Un astro che attratto dal campo magnetico solare ha tempestato i pianeti di detriti e materiali gassosi pericolosi o, più probabilmente, si è avvicinato troppo, provocando sconvolgimenti epocali. Quando sarebbe accaduto tutto ciò? Ventisette milioni di anni fa. Una data che coincide con l’epoca delle grandi estinzioni che si sono verificate sulla Terra. Più nello specifico, il tempo in cui i dinosauri sono stati cancellati come specie in seguito a un catastrofico evento non meglio spiegato.

Nemesis, la seconda stella nel nostro sistema

Nemesis, la stella ipotetica che potrebbe costituire un sistema binario con il nostro Sole (wikipedia) – curiosauro.it

Qualcuno ha anche dato un nome alla nostra seconda stella. Si è scelto un titolo abbastanza cupo: Nemesis. L’idea venne in un primo momento fuori da alcuni paleontologi, negli anni ’80 (David Raup e Jack Sepkoski). Poi, un astronomo dell’Università della California Berkeley di nome Richard Muller, ventitré anni fa anni, propose anche un modello coerente dal punto di vista fisico. Il suo studio trattava di una stella nana rossa distante 1,5 anni luce, compatibile con il ruolo di secondo Sole. Un astro in grado di viaggiare periodicamente attraverso i ghiacciati limiti esterni del nostro Sistema Solare…

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Una stella di passaggio, dal debole campo magnetico (quindi una nana rossa), potrebbe anche spiegare altre anomalie che caratterizzano i margini del nostro Sistema Solare, come la strana e ampia orbita del pianeta nano Sedna.

Stahler, ad ogni modo, sembra più o meno persuaso che Nemesis sia potuto davvero esistere o che esista ancora.

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