Negli anni ’50 gli USA progettarono un disco volante: cosa è successo?

Il Governo statunitense ha recentemente declassificato alcuni documenti segreti del passato. Foto, report e analisi sono state pubblicate o rese disponibili negli archivi. E fra questi fogli qualcuno ha scoperto un progetto, parecchio dettagliato, di un disco volante finanziato dall’esercito americano. A che cosa serviva e che fine ha fatto?

Un disco volante fra le carte una volta segrete di recente rese note dagli USA. Non si tratta di un’astronave aliena né di un veicolo spaziale terrestre per affrontare gli extraterrestri. Non potrebbe mai esserlo. Perché? Perché il progetto contenuto nel disegno non potrebbe mai volare…

Il disco volante progettato dagli americani (The National Declassification Center) – curiosauro.it

Da dove viene il disegno del disco volante americano?

Il disegno è estratto dal Project 1794, contenuto nel Final Development Summary Report, un documento segreto di cui si conosceva l’esistenza ma che solo negli ultimi giorni è stato reso pubblico dall’amministrazione americana. Si tratta di un progetto tecnico di fase embrionale risalente al 1956. In questo documento vediamo lo schizzo di un velivolo a decollo e atterraggio verticale e leggiamo parecchi dati. Si tratterebbe del primo prototipo di veicolo interessato a raggiungere velocità supersoniche.

Tutti questi documenti provenienti dall’archivio dei sistemi di progettazione dell’aeronautica statunitense sono stati pubblicati dal National Declassification Center. E quelli che più ci interessano rivelano i piani segreti del Governo nel secondo Dopoguerra noti come “Progetto 1794“. Per quale motivo?

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Ci stuzzica la forma discoidale del veicolo, che rimanda a certi vecchissimi disegni di Leonardo da Vinci e poi, naturalmente, agli UFO (o a come ce li immaginiamo). Gli americani volevano insomma realizzare un disco per decollare verticalmente, studiato per raggiungere una velocità assai elevata e un’altitudine massima di trenta chilometri. Tra i parametri registrati leggiamo che si tentò di raggiunge un’autonomia di oltre mille miglia nautiche. In pratica l’Air Force aveva già appaltato la costruzione del velivolo a una società canadese, la Avro Aircraft Limited in Ontario.

Un disco volante (mai realizzato)

documenti del The National Declassification Center – curiosauro.it

Erano gli anni della Guerra Fredda. L’esercito americano investiva molte finanze nella ricerca tecnologica per ottenere un’arma micidiale. Nello specifico si voleva dar vita a un super aereo in grado di raggiungere Mach 4 (quattro volte la velocità del suono: più o meno quattromilacinquecento chilometri all’ora) e di decollare e atterrare su qualsiasi tipo di suolo. E un aereo così, tanto per dire, non esiste neanche oggi.

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Il rapporto che abbiamo tra le mani ci svela perché l’opera non andò in porto. I tecnici incaricati di valutare i disegni e le specifiche tecniche giudicarono l’opera come fattibile ma troppo complicata e dispendiosa. L’azienda canadese costruì solo due piccoli modelli del velivolo. Fu anche scelto un nome: Avrocar. Eppure le prove andarono malissimo. Il disco volante non restava in equilibrio nemmeno a terra. Il volo, in pratica, non venne mai sperimentato.

Il progetto era di sicuro influenzato dai prototipi teorici di disco volante creati dai nazisti nel 1944. In pratica, l’idea di mettere in volo un disco simile a un UFO era stata del Terzo Reich, e ancora oggi è diffusa l’idea esoterica che esistesse un piano nazista per colonizzare lo spazio o per dar vita a veicoli superiori.

Il velivolo progettato da Leonardo Da Vinci (Vite aerea – museo scienza) – curiosauro.it
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