L’intossicazione alimentare è un problema diffuso soprattutto in estate, quando si viaggia anche all’estero e si provano cibi di cui non si è certi dell’origine. Esistono però dei modi per evitarla. Vediamo quali.
Ci sono delle regole da seguire se si vuole evitare un’intossicazione alimentare, soprattutto quando si mangiano cibi mai assaggiati prima. Ci sono, comunque, anche dei validi rimedi nel caso ci si ammali.
Attualmente esistono nel mondo più di 250 tossinfezioni alimentari e i paesi riconosciuti più a rischio sono quelli dell’Africa Centrale, del Sud-Est asiatico, del Medio Oriente e del Sud America. Alcuni esempi possono essere la salsa all’uovo nel panino, oppure il ghiaccio in una bibita: alimenti che solo apparentemente sono innocui ma che possono rivelarsi insidiosi. Quindi, attenzione a quello che mangiate se vi recate in questi posti per una vacanza!
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato che negli ultimi anni oltre il 70% dei viaggiatori provenienti da questi paesi ha accusato, durante il soggiorno o al ritorno a casa, problemi di salute di vario tipo. Questo perché le condizioni igienico sanitarie in questi paesi non seguono gli stessi standard europei, anzi, a volte questi non vengono nemmeno tenuti in considerazione. I batteri da cui bisogna stare lontani sono soprattutto la Salmonella, ma anche la Campylobacter ed Escherichia coli, oltre che i virus e i parassiti vari presenti nel cibo.
I sintomi più frequenti nel caso di intossicazione alimentare includono:
La causa maggiore di malessere è data da una forma di gastroenterite di origine alimentare conosciuta comunemente come diarrea del viaggiatore. La sindrome si manifesta nei primi giorni del viaggio con durata ed intensità variabile a seconda delle resistenze specifiche dei soggetti, della lunghezza del periodo, nonché della destinazione. Ma quali sono gli accorgimenti da prendere per evitare un’intossicazione di questo genere? Ne ricordiamo alcuni di importanti, come:
In ogni caso, rientrando da un viaggio in una zona a rischio, è consigliabile effettuare analisi microbiologiche e parassitologiche, in quanto i microrganismi possono colonizzare l‘intestino umano senza causare sintomi specifici, ma rendendo ugualmente il portatore in grado di contaminare altre persone.
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