Stiamo per dire addio per sempre ai voli low cost? A quanto pare viaggiare a costi ridotti diventerà presto impossibile. Per quale motivo?
L’inflazione dovuta al Covid, alla crisi energetica e dei chip ha portato a un aumento generale dei prezzi. E anche il settore dei viaggi ha conosciuto rincari eccessivi. Non esistono più voli davvero economici.
Ricordate le pubblicità di qualche anno fa? Roma-Berlino a 9,99 €. Sì, ok, accanto al prezzo c’era sempre un asterisco che rimandava a tasse e costi aggiuntivi. Ma, in molti casi, era davvero possibile viaggiare in aereo con una cinquantina di euro. Ma, a quanto pare, l’epoca dei low cost sta per tramontare.
Viaggiare è sempre più oneroso e i noti voli low cost sembrano ormai destinati a scomparire. Anche il ceo di Ryaniar, Michael O’ Leary, si è esposto in un’intervista rilasciata al Financial Times dichiarando che l’attuale prezzo del carburante costringerà tutti ad alzare i prezzi.
L’incremento prospettato dall’amministratore delegato di Ryanair sarebbe per ora di un venti o venticinque percento. Insomma, non si troveranno più tariffe sotto i cinquanta euro. E, parallelamente, crescono anche i prezzi delle compagnie nazionali e dei voli business.
Il primo weekend di luglio 2022 è stato condizionato da scioperi, cancellazioni e bagagli persi. E da biglietti altissimi. Ma so prospetta che questo sarà il trend di tutto l’anno.
Continueranno quindi i disagi per chi vuole viaggiare. E non sono soltanto con i voli economici. Sappiamo che diverse compagnie aeree stanno scioperando per le condizioni del personale. E ciò porta agli aerei cancellati, ai ritardi e agli aeroporti sovraffollati.
Per fare fronte alla crisi le compagnie stanno reagendo con tagli del personale. Che non sono i primi… Già durante e dopo la pandemia ci sono stati numerosi licenziati. Alcune compagnie si sono riorganizzate diminuendo le tratte. E ora siamo in quel periodo in cui la gente vorrebbe tornare a viaggiare… Ma a che prezzi?
Il disagio investe tutti: viaggiatori, lavoratori e imprenditori. Piloti, steward e hostess denunciano turni fino a quattordici ore e mancato adeguamento ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale, taglio degli stipendi e arbitrarie decurtazioni in busta paga.
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