Il prezzo delle castagne crolla vertiginosamente e in molti si chiedono cosa sta succedendo. Anche i contadini sono molto preoccupati.
Succede in provincia di Roma e lo sgomento è tanto: un prezzo così basso non si vedeva da tanto tempo! Scopriamo insieme il motivo.
Il prezzo delle castagne crolla e le ipotesi su quello che sta succedendo sono diverse. La preoccupazione sale tra gli addetti ai lavori.
A Segni, comune in provincia di Roma, il prezzo dei marroni è crollato da 2 euro a 20 centesimi al chilo. Alcuni coltivatori non raccolgono neanche più e la situazione si fa sempre più seria. Ma cosa sta succedendo?
Sembra che i castagneti siano stati vittime di un fungo che tenderebbe a far marcire velocemente le castagne. Proprio per questo, i grossisti non le starebbero più acquistando e il prezzo di conseguenza sarebbe sceso drasticamente. Con 20 centesimi al chilo, i coltivatori non coprono neanche le spese, e c’è chi ha deciso di non raccogliere più le castagne.
C’è, però, chi ritiene che la storia del fungo sia solo una sorta di fake news, una vera e propria speculazione contro i marroni di Segni che non sarebbero in realtà colpiti da nessun microrganismo in grado di rovinarli in poco tempo. A dare questa versione dei fatti è Piero Cascioli, sindaco del paese, che ha chiesto anche l’intervento dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (Arsial), così da chiarire la situazione una volta per tutte. Il primo cittadino dichiara che:
“La nostra terra produce 20 mila quintali di marroni all’anno, e sono sinceramente amareggiato nel sentire che si diffondono certe notizie false. Per ora non è evidente alcuna nota scientifica che confermi lo sviluppo di una nuova fitopatologia del castagno che lo faccia deteriorare nell’arco di pochi giorni. Abbiamo chiesto l’intervento dell’Arsial e delle istituzioni scientifiche, stiamo aspettando una risposta“.
Anche Ivo Poli, presidente dell’associazione nazionale Città del Castagno, la pensa allo stesso modo, e ritiene che ciò che sta accadendo sia in realtà solo una speculazione ai danni degli agricoltori locali, che forniscono circa il 7% dei marroni commercializzati in Italia. Speriamo che presto le autorità scientifiche diano una risposta concreta in merito, soprattutto per permettere alle persone che vivono di questa attività di poter ricominciare a lavorare tranquillamente.
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