Assumerne meno senza sfociare nella denutrizione o nella malnutrizione fa bene al nostro organismo e alla nostra pelle. Se riduci il consumo di calorie, non invecchi: ecco cosa rivela una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Science.
Ora ci sono le prove… La restrizione calorica (CR) contrasta i fattori che portano gli anziani a essere maggiormente suscettibili alle malattie più gravi. E ciò dipende dalla funzione di una proteina chiave prodotta da una piccola ghiandola.
La CR o riduzione dell’assunzione di calorie (senza ovviamente rischiare la malnutrizione) ritarda l’invecchiamento e riduce l’insorgenza di malattie associate alla senescenza. Lo afferma un nuovo studio americsno che ha provato attraverso risonanza magnetica i benefici della CR in più specie, compresi gli uomini e i primati.
Ma quali sono i precisi meccanismi che permettono al corpo maturo di non invecchiare quando assumiamo meno calorie? Innanzitutto bisogna isolare i fattori critici e i processi causali negli effetti benefici della CR. E poi bisogna comprendere quali proteine determinano il ritmo del declino funzionale dell’organismo.
Che la restrizione calorica rallentasse i processi d’invecchiamento era un fatto noto in geriatria, ma lo studio pubblicato sulla rivista Science dimostra che la CR è anche in grado di ringiovanire il sistema immunitario. La scoperta si deve a un gruppo di ricercatori dell’Università di Yale che si sono concentrati sul ruolo di una ghiandola chiamata timo. E così gli scienziati hanno descritto gli effetti benefici della riduzione di calorie a tavola. In più hanno isolato i processi fisiologici che fanno sì che una dieta povera ma non scarsa di calorie funzioni meglio di un farmaco contro i malanni più comuni e gravi dell’anzianità.
Se riduci l’apporto di calorie, non invecchi e puoi beneficiare di una diminuzione del rischio in processi patologici alla base di malattie cardiovascolari, tumorali e decadimento cognitivo. E tutto ciò grazie a un’azione di una proteina sul timo, che è una ghiandola che si trova sopra al cuore. La proteina in questione è chiamata PLA2G7. Sappiamo che il timo produce i timociti, ossia i precursori dei linfociti T che determinano la risposta immunitaria.
E sappiamo pure che con il passare degli anni il timo si riduce e perde efficienza. Tuttavia le persone che perdono peso, assumendo meno calorie, conoscono una minore involuzione del timo rispetto a chi non riesce a seguire una dieta più leggera. Ecco spiegato in che modo la riduzione di calorie dopo la maturità è un passo importante per il benessere.
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