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Il chitarrista dei Queen, Brian May, ha rischiato di morire: la terribile vicenda

Si proclama vivo per miracolo. Due anni fa, in pieno lockdown, Brian May dei Queen ha subito un severo infarto. E non se lo aspettava… Vegetariano, sportivo e attento alla salute, il chitarrista e astrofisico inglese ha sfiorato e si è salvato per un caso fortunato.

Il chitarrista dei Queen ha raccontato spesso su Instagram cosa ha provato dopo l’attacco cardiaco che lo ha quasi ucciso a settantadue anni. E ha più volte i suoi fan a prendersi maggiore cura di loro stessi.

Brian May durante un live (foto di Carlos Muina \ Getty) – www.curiosauro.it

I problemi cardiaci di Brian May

Il terzo album dei Queen, del 1974, si intitolava “Sheer Heart Attack“, ovvero “evita gli attacchi di cuore”. Ma nonostante una vita sana e costante attenzione alla dieta e al benessere fisico, Brian May non ci è riuscito. Nel 2020 il leggendario chitarrista si è sentito a un passo dalla morte dopo aver subito un infarto. Il musicista aveva deciso di sottoporsi a un’operazione per risolvere dei forti dolori causati dalla compressione del nervo sciatico. Portare a tracolla una chitarra per più di cinquant’anni aveva sottoposto la schiena di May a un peso ormai insopportabile…

Dopo l’operazione, però, il musicista è stato malissimo. Tutto è comunicato con sudori freddi e tremori. Una terribile sensazione di costrizione al petto lo ha insidiato per molti minuti. I medici hanno capito subito che si trattava di un infarto di severa entità.

Infatti, dopo approfonditi controlli medici, si è scoperto che il chitarrista di Londra aveva ben tre arterie completamente occluse. “Ho rischiato di morire” ha detto May. “E se non fossi stato in ospedale per curare la schiena, ora non sarei più qui”. Il problema cardiaco è staro risolto inserendo tre bypass per liberare i vasi.

Sheer Heart Attack

“Pensavo di stare bene” ha scritto Brian May su Instagram, che è il social che usa di più per comunicare con i suoi numerosi e affezionati fan. E davvero per il chitarrista è stato uno shock. Credeva di essere una persona sana: vegetariano da una cinquantina d’anni e dedito allo sport casilingo da una ventina. Non è mai stato un fumatore, e non è bevitore accanito…

Ecco perché il chitarrista ha invitato tutti i suoi fan a prendersi cura di loro stessi, in particolare dopo una certa età. Gli infarti possono sorprendere chiunque. E l’unico modo per difendersi è tenere sotto controllo il cuore con con sistematici screening.

Ora il nostro May si sente di nuovo in forma, e sta portando avanti un nuovo tour mondiale con i Queen. O meglio, con ciò che resta della leggendaria band che formò negli anni ’70 con Freddie Mercury, Roger Taylor e John Deacon. Pur dovendo convivere con gli acciacchi dell’età e un fisico non più atletico, May non ha nessuna intenzione di scendere dal palco: “Continuerò a suonare fino alla fine dei miei giorni” ha dichiarato.

Quando il chitarrista rischiò di morire in passato

Il chitarrista negli anni ’70 (captured) – www.curiosauro.it

Non è la prima volta che il virtuoso della chitarra si è trovato così vicino alla morte. Già nel 1974, durante il tour dei Queen negli Stati Uniti come gruppo spalla dei Mott the Hopple, Brian May rischiò a seguito di un’infezione fulminante di epatite. L’infezione avvenne a causa di una siringa infetta, usata per iniettare un vaccino. May contrasse l’epatite C, che lo fiaccò nel corpo e nello spirito. Durante uno show si accasciò sul palco. E i compagni di band lo rispedirono in fretta e furia in Inghilterra, dato che l’assicurazione sanitaria non prevedeva copertura durante i tour all’estero. May fu ricoverato per più di un mese, con lo stomaco a pezzi. L’infezione fu molto grave, e per diversi giorni non fu più in grado di stare in piedi né di suonare.

La band, intanto, era entrata già in studio per registrare il terzo album: il già citato “Sheer Heart Attack”. May era convinto di non poter mai più tornare a suonare dal vivo. Ma alla fine si riprese e si unì al gruppo in studio, per creare uno dei dischi più noti della loro produzione.

Giuseppe F

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