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Il mostro di Loch Ness esiste davvero? Ecco cosa dice la scienza a riguardo

Cosa ne pensa la comunità scientifica del mostro di Loch Ness? Conosciamo qualche studioso persuaso dell’esistenza del famoso mostro più volte avvistato da curiosi? Esistono serie ricerche scientifiche svolte sul luogo? E come interpreta la scienza il fatto che circa un milione di turisti ogni anno siano attratti da un simile fenomeno? Insomma, il lago Loch Ness è davvero abitato da un mostro?

Partiamo col dire che tutti i tentativi di ricerca condotti con metodo scientifico o parascientifico sul lago scozzese hanno dato esito negativo. Insomma: dopo millecinquecento anni di leggendari avvistamenti, nessuno ha mai trovato prove reali sull’esistenza del mostro.

Attenti al mostro. Il mostro di Loch Ness esiste davvero? (wikipedia) – www.curiosauro.it

La comunità scientifica e il mostro di Loch Ness

La prima menzione al mostro di Loch Ness risale al VI secolo, quando Adamnano di Iona, un monaco irlandese, citò la creatura nella Vita di San Colombano. Secondo il monaco, cento anni prima, san Colombano avrebbe assistito al funerale di un uomo assalito da una bestia acquatica. Non solo, pare che durante la cerimonia il mostro fosse tornato ad aggredire le persone raccolte intorno a quel cadavere. Ma san Colombano intervenne facendosi il segno della croce e dicendo: “Non andare oltre. Non toccare l’uomo. Torna indietro subito”. E la creatura gli obbedì. Da allora il mostro è stato visto tante altre volte. Esistono anche fotografie. Ma per la comunità scientifica ogni documentazione fotografica interpretata come prova non ha rilevanza. Questo perché si tratta di immagini sgranate, lontane o palesemente ritoccate.

Dunque la comunità scientifica reputa il mostro di Loch Ness un animale leggendario. Per gli zoologi la creatura non può esistere visto che in tanti anni di avvistamenti non si sono mai trovate tracce né resti di animali o uomini divorati dal mostro. C’è poi una questione di ordine logico. La piramide alimentare di un lago relativamente piccolo come Loch Ness non potrebbe mai sostenere la vita di una creatura simile. Figuriamoci poi tenere in vita una famiglia di predatori dalle dimensioni gigantesche, cioè compatibili con gli avvistamenti.

Pur volendo ammettere l’esistenza di un unico mostro di Loch Ness, la specie dovrebbe essersi estinta da tempo. Non ha infatti senso parlare di un animale millenario. Diciamo che il mostro di Loch Ness è una creatura simile a un dinosauro (molti sostenitori della leggenda pensano sia l’ultimo esemplare di un plesiosauro). Ebbene, secondo i paleontologi, i dinosauri più longevi vivevano in media quarant’anni. Bisognerebbe quindi giustificare il modo in cui questo animale sia stato in grado di perpetuarsi dal VI secolo a oggi.

Plesiosauro scampato all’estinzione

E se il mostro di Loch Ness fosse solo un capitone sfuggito al cenone natalizio? (wikipedia) – curiosauro.it

C’è chi sostiene che l’alimentazione della creatura possa essere garantita dall’esistenza di un canale segreto che collega il lago al Mare del Nord. Secondo questa teoria, il mostro sarebbe in grado di raggiungere il mare aperto per sfamarsi. Ma ogni tipo di indagine condotta sul lago ha dimostrato che non ci sono canali che conducano al mare. C’è chi è convinto che Nessie predi perlopiù sulla terraferma, e che questo possa spiegare come riesca a sopravvivere senza pesce. Ma tutti gli avvistamenti parlano di un mostro provvisto di pinne, cioè di un animale marino, che dovrebbe ritornare almeno periodicamente in acqua. La comunità scientifica che si preoccupa di sfatare il mito di Loch Ness risponde che è difficile immaginare come una creatura che entra ed esce più volte al giorno dal lago non sia mai stata vista o filmata dal vero.

Come abbiamo detto c’è poi chi crede che il mostro sia un plesiosauro o un elasmosauro sopravvissuto in qualche modo all’estinzione. In questo senso però, non saremmo di fronte a un vero dinosauro, poiché i rettili marini dell’era mesozoica erano solo “parenti” dei dinosauri. Secondo gli scienziati, più che un grosso rettile squamoso dovremmo immaginare la presenza di un’anguilla. Ma anche in quel caso, non potremmo parlare di un’anguilla più grande del normale, ossia oltre un metro.

Un team internazionale composto da ricercatori danesi e islandesi condusse tempo fa un’indagine sul DNA del lago. Il test poteva rilevare se nell’acqua fossero presenti specie insolite. L’indagine ha dimostrato che il DNA prevalente è quello di anguilla. Possono esistere anguille di dimensioni estreme? Gli zoologi non negano questa possibilità. Sebbene nessuna sia mai stata trovata. Inoltre il lago non presenta DNA di rettili. Quindi nel lago non c’è e non c’è mai stato un rettile squamoso…

Giuseppe F

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