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Scienza

La vita è fatta di eventi causali e casuali: ecco come interpretarli

Tutto ciò che accade nella vita e un fatto. E i fatti, per loro natura, hanno un significato e una causa. Tuttavia, in molte situazioni la causa di un evento può essere oscura o indeterminabile. Sia per limiti di comprensione umana che per nebulosità dell’evento stesso. In base a questo, dobbiamo imparare a distinguere fra eventi causali e casuali. Sui primi possiamo avere un controllo, seppur parziale. Sugli ultimi, non possiamo far nulla: dobbiamo accettarli e basta.

Esistono le coincidenze? Per la scienza classica, le coincidenze sono eventi rarissimi e spesso fraintesi. Dietro il loro manifestarsi dovrebbe sempre celarsi una causa (una ragione) che però non sappiamo cogliere o interpretare. La scienza contemporanea, invece, postula l’esistenza di molteplici eventi sincronistici, cioè fenomeni collegati fra loro ma inspiegabili perché assolutamente relativi o soggettivi.

Probabilità e caso: la casualità e la causalità (Pixabay) – curiosauro.it

Eventi causali e casuali: come distinguerli?

Gli eventi causali sono quelli che esprimono una chiara relazione causa-effetto, cioè fatti che possono essere ricollegati a un’unica e inequivocabile ragione. E, di conseguenza, si tratta di eventi modificabili e prevedibili. Studiando l’effetto possiamo risalire alla causa, conoscendo la causa possiamo già sapere quale sarà l’effetto. Nella vita di tutti giorni ciò si traduce in una razionalità che può guidare la nostra condotta e farci essere sicuri di ottenere determinati risultati in seguito a precise azioni.

Al contrario, gli eventi casuali esprimono sempre una possibilità incerta o poco chiara. Sono fatti che non sappiamo spiegarci né prevedere. Connessi quindi a ragioni più intricate o addirittura all’assenza di ragione. Anche se sentiamo spesso dire che il mondo è caratterizzato da leggi razionali e procede con una logica evidente, gli scienziati contemporanei riconoscono che la casualità regola moltissimi fenomeni della vita. In pratica, in molte situazioni i fatti dipendono da un caso, da un lancio di dadi. Per vincere una partita a scacchi dobbiamo essere bravi e concentrati (usare la ragione). Per vincere ai dadi, invece, dobbiamo affidarci alla fortuna! Ecco perché gli eventi il cui verificarsi dipende dal caso vengono chiamati aleatori . Non possono essere compresi attraverso il concetto di ragione o di causa, ma solo da quello di probabilità.

La vera natura del caso

Il meccanismo causa-effetto governa tutta la realtà? (Pixabay) – curiosauro.it

Bisogna però chiarire subito un concetto. Il caso non implica l’assenza di ragione o di causa. Quando parliamo di eventi casuali non ci riferiamo alla fortuna cieca o a un caos imperante, ma ammettiamo solo che in certe faccende non siamo in grado di individuare una causa precisa. Ciò succede perché i fattori che entrano in gioco sono molteplici, troppo complicati o troppo sfuggenti. Succede nella meccanica quantistica, nelle combinazioni del DNA e in certe previsioni di calcolo applicate a questioni umane. In linea teorica non è impossibile prevedere che risultato ci daranno i dadi lanciati. Solo che è difficile, perché dobbiamo tenere presenti troppe variabili.

Il pensiero magico e religioso pensano che anche il casuale esprima una causa necessaria, che però non è comprensibile dalla mente umana. Per questo si tirano in ballo le divinità, la forza di volontà, lo spirito e l’intuizione.

Se interpretiamo il caso come un’intricata e oscura combinazione di circostanze o cause imprevedibili e non lineari, cediamo spesso ad atteggiamenti fatalistici o superstiziosi. Crediamo insomma che la nostra vita sia dominata dalla fortuna, dalla cieca possibilità o dal caos. Il caso è un evento fortuito, non programmato, e se è negativo è una battuta d’arresto. Ma come abbiamo visto eventi causali e casuali, spesso, si differenziano solo in base alla consapevolezza dell’uomo. Duecento anni fa, molti fenomeni che oggi reputiamo causali (l’elettricità, le eclissi, la pazzia, la malattia…) erano considerati casuali. E in futuro molti eventi che oggi giudichiamo casuali diventeranno causali.

Giuseppe F

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