Secondo i dati diffusi dal Global E-Waste Monitor nel 2021 la produzione dei rifiuti tecnologici ha superato i cinquantotto milioni di tonnellate. Si tratta di una cifra spaventosa. Ciò significa che l’uomo produce e consuma sempre più prodotti tecnologici, che diventano obsoleti nel giro di pochi mesi.
Dietro questo consumo spropositato di elettronica e tecnologia c’è di sicuro la pressione del mercato che spinge il consumatore ad accaparrarsi modelli alla moda e più recenti. Ma c’è anche un problema di tipo strutturale: le apparecchiature invecchiano in breve tempo e diventano inutilizzabili.
Nel mondo aumentano le apparecchiature da smaltire e si amplificano i problemi ambientali connessi al trattamento di questi rifiuti. Ma perché la popolazione produce così tanti rifiuti tecnologici? Vari studi sul tempo di durata delle apparecchiature tecnologiche contemporanee dimostrano che i prodotti elettronici prodotti negli ultimi anni hanno una vita brevissima. La colpa è dei produttori ma anche dei consumatori.
La maggior parte degli utenti che acquistano apparecchiature elettroniche come smartphone o tablet non sanno prendersene cura. Per legge, i produttori sono costretti a rilasciare per vari anni dopo la messa in commercio aggiornamenti dei software che correggono i bug e proteggono i dispositivi dalle varie vulnerabilità. Ma non tutti gli utenti seguono questi aggiornamenti. Finché gli aggiornamenti smettono di arrivare e si sentono costretti ad acquistare un nuovo dispositivo.
Eppure ci sono altri modi per reagire all’obsolescenza tecnologica. Sì, da anni si ripete che quest’obsolescenza è necessaria, cioè voluta dagli stessi produttori, che la programmano o la inducono di proposito. In pratica, è noto che molte aziende tecnologiche (Apple compresa) peggiorino di proposito le prestazioni dei dispositivi più vecchi e i firmware per spingere gli utenti ad acquistarne di nuovi. Ma i consumatori possono comunque difendersi.
Non si tratta solo di risparmiare denaro. Conservare in vita smartphone, computer e altri dispositivi significa innanzitutto non incrementare lo sviluppo già fuori controllo dei rifiuti tecnologici. Quindi, imparare a curare i propri apparecchi può far bene all’ambiente. Per non andare incontro a un’obsolescenza precoce è bene intervenire sui software.
Per prima cosa gli utenti devono adottare misure sicure per la navigazione sul web e l’utilizzo delle app. Come? Mantenendo sempre aggiornato il browser per proteggersi dai siti dannosi. Scaricando solo app offerte da marchi affidabili ed eliminando i malware. Configurando gli account online con l’autenticazione a due fattori. Questa pratica genera un codice univoco tramite un’app o un messaggio di testo ogni volta che si accede a un sito. Installando un sistema operativo diverso magari open source. Linux per i computer e LineagaeOS per Android.
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