Spesso il made in China è sinonimo di prodotti non conformi alla normativa o poco curati. Ovviamente non è sempre così, ma capita che i prodotti importati dalla Repubblica Popolare Cinese lascino a desiderare per materie prime e rispetto delle norme nazionali. Succede anche che la Cina (il Paese che esporta più prodotti al mondo) celi la provenienza dei beni di consumo con etichette false o ambigue. Esiste un modo per riconoscere in modo inequivocabile questi prodotti?
A causa dell’associazione comune di quest’etichetta con prodotti economici, di bassa qualità o pericolosi per la salute, la dicitura “made in China” è diventata quasi un’espressione denigratoria, per indicare merci contraffatte o di scarsa qualità. Ecco perché i cinesi tendono a ometterla.
Qualsiasi prodotto di bassa qualità, indipendentemente dall’origine reale, oggi viene etichettato come Made in China. Ma i consumatori hanno il diritto di sapere cosa stanno acquistando. Gli articoli commerciali, se non controllati, possono contenere sostanze dannose o vietate, oppure ad alto impatto ambientale. In passato i prodotti cinesi (giocattoli e alimenti) hanno denotato pericolosità e tossicità.
E sappiamo bene che in Cina la produzione industriale conosce meno vincoli rispetto a quella europea o nordamericana. Il Governo cinese, sapendo che nel mondo le etichette dei loro prodotti vengono percepite come segno di scarsa qualità, hanno pensato di introdurre una nuova dicitura: China 2025. Così sperano di smarcarsi dalla cattiva fama pregressa.
Spesso, però, aggirano questo problema con la contraffazione. Omettono la dicitura di provenienza o la camuffano. In passato hanno provato ad applicare il marchio CE (China Export) che può essere confuso con quello della Comunità Europea. Ma leggendo attentamente i codici a barre possiamo risalire comunque all’origine reale di un prodotto.
Leggendo con attenzione i codici a barre possiamo capire la provenienza dei vari prodotti. Sia quelli del supermercato che quelli acquistati online. Sui prodotti alimentari non viene quasi mai applicato il marchio di provenienza. Ed è lì che dobbiamo stare più attenti.
Occhio quindi alle prime tre cifre del codice a barre. Quando troviamo 690, 691 o 692, la provenienza del prodotto è made in Cina. Invece il codice 471 indica un prodotto made in Taiwan. Il codice indiano è 890. I prodotti americani sono segnati con un codice a barre che va dallo 00 al 09. Quelli tedeschi vanno dal 40 al 44. I francesi dal 30 al 37. Gli italiani sono contrassegnati dal codice 80. Tutto chiaro?
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