Il mercato del fotovoltaico sembra sempre più dipendente dalla tecnologia interter e micro-inverter. Ma da domani niente sarà più come prima. La Hoymiles Power Electronics Inc. ha infatti presentato un dispositivo 4 in 1, ovvero una componente che può essere collegata attraverso connessioni indipendenti a quattro pannelli solari da 625 W ciascuno. Nasce il micro-inverter ad alta potenza che può garantire risparmi fino al 50%. Come? Grazie al minor numero di dispositivi e cavi necessari.
I micro-inverter sono elementi fondamentali per il progresso e la funzionalità di un impianto fotovoltaico. Quasi tutti i pannelli possiedono un blocco inverter, ovvero un dispositivo per convertire la corrente continua in alternata. Questo perché, a livello nazionale, il tipo di energia elettrica usata in ambito civile e industriale è di natura alternata ne non continua. I micro-inverter funzionano da inverter tradizionali ma si collegano a un modulo FV e non a una stringa o a tutto l’impianto. Di norma, questi microdispositivi sono progettati per supportare una potenza inferiore (250 W) ma garantiscono elevata efficienza.
Il produttore cinese di micro-inverter Hoymiles Power Electronics Inc. ha presentato sul mercato un nuovo prodotto per moduli ad alta potenza. Il progetto rivoluzionario dell’azienda è il micro-inverter HMS-2000, prodotto nello stabilimento di Hangzhou. Un oggettino straordinario, che può essere collegato con quattro moduli alla volta. L’approccio funzionale è definito “4 in 1”, e conviene perché consente l’implementazione di un numero maggiore di pannelli solari riducendo al massimo il numero di microdispositivi utilizzati.
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In pratica, il design 4 in 1 consente consente di gestire quattro moduli con un singolo micro-inverter. Da ciò deriva il risparmio pari al 40-50% dei costi e delle dispersioni di energia, almeno rispetto alla norma. Il monitoraggio a livello di modulo rende inoltre più facile controllare i livelli di generazione di energia e semplifica la manutenzione dell’impianto. E questo, bisogna sottolinearlo, era appunto uno dei punti deboli più importanti della tecnologia dei micro-inverter degli anni scorsi: il difettoso monitoraggio della produzione.
Il micro-inverter HMS 200 misura 331 × 218 x 34,6 millimetri e rivela un’efficienza nominale MPPT pari al 99,8%. Invece, l’efficienza della California Energy Commission (CEC) è del 96,5%. Il piccolo inverter dispone inoltre di una potenza di uscita massima fino a 2000 VA, che secondo la società cinese è un record. Cioè, siamo di fronte a un nuovo punto di riferimento per l’intero settore.
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A quanto rivelato dai produttori il nuovissimo dispositivo possiede una tensione di ingresso massima di 65 V e un intervallo di tensione MPPT compreso tra 16 e 60 V. Può essere quindi utilizzato con moduli solari con potenze da 400 a 625 W. E non è finita qui. L’inverter è anche dotato di una componente di raffreddamento a convezione naturale , protezione IP67 e MPPT e monitoraggio indipendenti. Secondo i cinesi questo nuovo modello di micro-inverter ad alta potenza rivoluzionerà il mercato. Come? Riducendo i costi ed espandendo l’applicabilità di questa tecnologia sia a livello commerciale che industriale.
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