Zone rosse locali per arginare l’espansione delle varianti, inglese e brasiliana, del Covid, alla base dell’impennata della curva dei contagi
Da lunedì scorso nessuna Regione è in zona rossa, sono tutte “gialle” ad eccezione della Puglia, della Sardegna, della Sicilia, dell’Umbria e della Provincia Autonoma di Bolzano, indice di un miglioramento del quadro epidemiologico nazionale. Eppure lungo lo Stivale si aggira lo spettro delle zone rosse locali a causa dell’espansione delle varianti, inglese e brasiliana, del Coronavirus che non solo corrono più velocemente del ceppo originario ma stanno hanno determinando un’impennata della curva dei contagi. Ragion per cui, al termine della convocazione straordinaria della Cabina di regia di cui fa parte anche l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute ha individuato proprio nell’istituzione della zona rossa a livello locale e nel potenziamento delle ricerche e del sequenziamento gli strumenti per frenare la diffusione nel nostro Paese delle varianti del Covid.
LEGGI ANCHE –> Covid, ok dell’AIFA a due tipi di anticorpi monoclonali
Torna l’incubo “zone rosse locali” per allarme varianti e aumento contagi.
Dunque, si rischia una nuova stretta, con una possibile proroga del divieto di spostamenti tra Regioni: se, infatti, i prossimi dati confermeranno la capillare diffusione delle varianti inglese e brasiliana, è di tutta evidenza che si renderanno necessarie misure più stringenti. Al momento a destare maggiore preoccupazione sono l’Abruzzo, dove gli ospedali cominciano a essere sotto pressione, e l’Umbria dove si registra un anomalo incremento dei contagi. Siccome le varianti, in particolare quella inglese, come attestano tutte le ricerche, sono più contagiose del ceppo originario, si paventa che vi siano quest’ultime all’origine delle anomalie in Abruzzo e Umbria.
LEGGI ANCHE –> Covid, ok dell’AIFA a due tipi di anticorpi monoclonali
Inoltre, il raffronto con ciò che che sta succedendo nel resto dell’Europa, soprattutto in Portogallo, dove nelle ultime due settimane il tasso di positività è cinque volte superiore a quello dell’Italia, alimenta i timori che il picco stia arrivando anche nel nostro Paese.